Casentino, Referendum Comune unico Ceccarelli: “Proposta sbagliata nel merito ma siamo rispettosi della volontà dei cittadini che hanno firmato e faremo valere le nostre ragioni”


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Ma il consigliere regionale ammonisce: “La Procura ha comunicato ufficialmente di aver aperto un procedimento penale in fase di istruttoria. Se le firme valide non bastano, qualcuno dovrà rispondere anche sul piano politico”

FIRENZE 22.11.2011 (c.b.) Il Consiglio regionale della Toscana, nella seduta di stamani, ha approvato il quesito referendario sulla costituzione del comune unico del Casentino e un ordine del giorno della maggioranza (e approvato anche da Udc e dal consigliere Locci, ex Lega Nord) che esprime “parere favorevole affinché sia data pratica attuazione alla volontà democraticamente espressa dai cittadini sottoscrittori della Proposta di Legge di iniziativa popolare relativa all’istituzione del Comune di Casentino, fermo restando l’invito indirizzato alla Giunta Regionale e volto a continuare l’azione di monitoraggio circa l’andamento e lo stato dell’indagine attualmente in corso, in coerenza con quanto approvato con il suddetto ordine del giorno n. 104 . Il tutto nell’ottica del rispetto della volontà popolare e di un responsabile ed oculato uso del denaro pubblico. Principi che verrebbero disattesi qualora il referendum risultasse successivamente viziato nella regolarità delle firme raccolte. In tal caso, oltre agli effetti penalmente rilevanti, la Regione dovrà rivalersi in solido per le spese sostenute nei confronti dei responsabili”. «Continuiamo a ritenere che la proposta di quesito referendario, così come è stata formulata – ha commentato il consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli (Pd) – sia sbagliata e fortemente penalizzante per le comunità locali del Casentino. Svantaggi che potrebbero derivare sul piano istituzionale, in termini di rappresentanza degli attuali comuni, e per un impoverimento dei servizi, con una perdita per il Casentino stimabile in circa 3 milioni di euro l’anno dal passaggio alla Provincia delle deleghe sulla forestazione, la bonifica e l’antincendio, deleghe attualmente gestite in forma sussidiaria dai comuni. Inoltre – ha proseguito Ceccarelli – se il progetto “Nencini” sul nuovo assetto istituzionale diventerà legge, il Casentino dovrà rinunciare agli incentivi per le unioni tra i comuni, cifra stimabile intorno al milione annuo, cioè risorse per favorire microaggregazioni dei piccoli comuni all’interno dell’unione e che sono auspicabili. In ogni caso – ha aggiunto il consigliere – rimaniamo rispettosi della volontà dei cittadini che hanno firmato la proposta di referendum e faremo valere le nostre ragioni nell’eventuale campagna referendaria. Un referendum su cui, come abbiamo chiarito ancora una volta con l’ordine del giorno approvato, gravano ancora pesanti nubi a causa del procedimento penale avviato dall’autorità giudiziaria circa la correttezza della modalità di raccolta delle firme. Una questione non secondaria – ha concluso Ceccarelli – poiché bisognerà capire se eventuali irregolarità incideranno sul computo della soglia minima per l’accesso al referendum; in quel caso, oltre che in sede penale, qualcuno dovrà rispondere anche in termini politici e chiedere scusa ai casentinesi».

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