Cave, ok in Consiglio regionale a modifiche di legge. L’intervento di Anselmi


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cave ApuaneVia libera unanime dall’assemblea toscana alle “Disposizioni concernenti i termini previsti dalla legge regionale 25 marzo 2015, n.35”, necessarie per l’adeguamento alla sentenza 228/2016 della Corte costituzionale

 

Via libera dal Consiglio regionale alla proposta di modifica della legge sulle cave, la n.35 del 2015. Il provvedimento consente di adeguare la normativa regionale in materia a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 228 del 20 settembre 2016, che aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale del comma 2 dell’articolo 32 della legge toscana per la parte in cui qualifica la natura giuridica dei beni estimati. Le modifiche approvate nella seduta consiliare odierna si concentrano sulla ridefinizione dei termini temporali necessari per alcuni adempimenti, condizionati dalla definizione complessiva di un nuovo apparato normativo alla luce del recepimento della sentenza. In particolare, vengono posticipate quattro scadenze contenute in altrettanti articoli della legge 35: entro il 31 dicembre 2018 la ricognizione dei beni appartenenti al patrimonio indisponibile di Massa e Carrara, entro il 30 giugno 2019 la stipula delle convenzioni per il prolungamento delle concessioni nel periodo transitorio (ossia il periodo durante il quale i titolari possono proseguire l’attività produttiva prima che la concessione ricada nella procedura di evidenza pubblica), entro il 30 giugno 2019 l’emanazione dei regolamenti comunali di Massa e Carrara, entro il 31 dicembre 2018 l’adozione del piano regionale in materia di cave.

 

A illustrare la proposta di legge in aula Gianni Anselmi, presidente commissione Sviluppo economico.

 

“Una modifica di legge necessaria per aggiornare i termini previsti dalla legge 35/2015, che non era stato possibile rispettare alla luce delle novità avvenute dopo la sentenza della Corte costituzionale. – ha spiegato Anselmi –  Si tratta di quattro scadenze che vengono rimodulate da un lato per consentire alla Regione di completare efficacemente l’attività pianificatoria in materia di cave, dall’altro per dare alle amministrazioni comunali maggiore respiro nelle more delle modifiche della 35 all’esame del Consiglio Regionale, in modo da svolgere con la precisione che meritano le attività propedeutiche ai regolamenti e alla ricognizione. Procede alacremente quindi il corpus di modifiche da apportare alla legge 35, grazie anche all’importante lavoro di confronto con tutti i soggetti coinvolti che stiamo portando avanti, fondamentale per approcciarsi a una materia delicata e importante come questa”.

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