Chiusura Opg Montelupo Fiorentino Brogi interroga la giunta: “Tempi certi e una soluzione definitiva. La Toscana può diventare un modello”


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opg_montelupo“Tempi certi e una soluzione definitiva per la chiusura dell’Ospedale Psichiatrico di Montelupo Fiorentino. La nostra Regione sia capofila, come peraltro ha già saputo ben fare su diverse materie, metta fine alla pagina orribile degli OPG e inauguri un nuovo corso, una nuova organizzazione per la detenzione di persone affette da patologie psichiatriche. Si partorisca un nuovo sistema sociale, sanitario e culturale per la gestione di queste situazioni, che possa servire anche da modello per le altre Regioni”. E’ quanto dichiara Enzo Brogi consigliere regionale Pd, primo firmatario di un’interrogazione, sottoscritta anche da altri consiglieri Pd e rivolta al presidente e alla giunta regionale, “In merito alla chiusura dell’Ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino”.

 

“La Toscana ha approvato un progetto di superamento dell’Opg di Montelupo Fiorentino, peraltro imprescindibile dal momento che la chiusura di queste strutture è prevista per legge entro marzo 2015 – continua Brogi – Adesso quel termine sta per scadere e per scongiurare la richiesta di ulteriori proroghe, come purtroppo già avvenuto nell’aprile 2014, chiedo che la Toscana metta a punto un crono-programma, con degli step risolutivi: in primis, è necessario sapere quanti sono attualmente gli internati toscani suddivisi per Asl di appartenenza e qual è la loro situazione clinica e giudiziaria. Nello specifico, quanti coloro che, in base ai Programmi terapeutico-riabilitativi individuali, potrebbero essere già dimessi e, soprattutto, dove potrebbero andare; quanti, invece, non hanno tali caratteristiche e per quali ragioni, ad esempio se per motivi clinici o per  permanenza di pericolosità sociale. Infine, chiedo se la nostra Regione, allo scopo di arrivare con tempi brevi e certi al superamento dell’Opg di Montelupo F.no, non possa, attraverso un piano di revisione delle Rems (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza detentive) individuare e utilizzare strutture che sono già nella sua disponibilità, evitando di dover cercare edifici che richiedono intese con altre Amministrazioni (DAP), e in molti casi consistenti lavori di ristrutturazione”.

 

 

 

 

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