Cooperative sociali: procedure più snelle, percentuale più alta degli appalti riservati. La commissione Sanità vara la nuova legge. Il presidente Scaramelli: “Priorità inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati come elemento di dignità e diritto al lavoro”


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Valorizzare il ruolo delle cooperative snellendo le procedure burocratiche, innalzando le quote degli appalti riservati, puntando con maggior forza all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per contribuire ad una vera integrazione sociale delle persone. Questi i punti, elaborati in III Commissione, su cui ruota la proposta di legge che disciplina i rapporti fra le cooperative sociali e gli enti pubblici che operano in ambito regionale e che oggi ha ricevuto il via libera dalla commissione Sanità.

“Grazie agli emendamenti del gruppo Pd – ha spiegato il presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli – dalla mera intenzione si passa alla cogenza normativa. Abbiamo ottenuto di snellire e semplificare i rapporti fra cooperative e pubbliche amministrazioni, adottando misure più efficaci nell’affidamento diretto. Grazie a questo nuovo provvedimento normativo da noi emendato, ci sarà una maggiore valorizzazione e attenzione per i progetti di inserimento lavorativo la cui  valutazione da parte delle amministrazioni sarà da oggi in poi obbligatoria. È il lavoro come elemento di dignità, come un diritto fondamentale delle persone, ad essere al centro della nuova legge. Il lavoro che si affianca ai concetti di esperienza vissuta, fatica, soddisfazione e miglioramento stesso dell’uomo, indispensabile come le fondamenta. Un diritto, quello al lavoro, che fra tutti è necessario in particolare per i più deboli o svantaggiati. L’essenza della cooperazione sociale e di questa norma che va loro incontro, risiede proprio nel creare le condizioni affinché le fasce più deboli della nostra società possano emanciparsi. Solo con il contributo e l’impegno di tutti la nostra società può crescere e migliorarsi”.

Nello specifico con gli emendamenti del gruppo Pd si dà maggiore cogenza agli affidamenti riservati alle cooperative sociali aumentando la quota degli appalti da riservare che devono essere fra il 3% e l’8%. Lo stesso anche per le cooperative sociali di tipo b alle quali si prevede di riservare una quota fino al 3% del valore complessivo annuo degli affidamenti. “L’obiettivo è – ha concluso Scaramelli – valorizzare e promuovere la funzione delle cooperative sociali che operano con finalità di solidarietà, il benessere e l’integrazione sociale dei cittadini”.

Questa nuova legge, attesa da oltre 20 anni, supera la legge 87/1997 che viene così abrogata, tiene conto della recente riforma nazionale del terzo settore e conferma il ruolo fondamentale della cooperazione sociale come strumento di aiuto e sostegno lavorativo per i soggetti svantaggiati.

 

 

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