Coronavirus, Codice Rosa, Monni , Sostegni (Pd) e Spinelli (2020 a Sinistra): “Estendere decisione procuratore Trento: allontanare chi maltratta, non chi subisce la violenza. Intanto pensare a nuovi percorsi”


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“Non vi è dubbio che la tutela delle donne da ogni forma di violenza debba essere un assillo per tutti in un momento in cui tutti sono a casa e proprio le donne sono le più esposte. Innanzitutto riteniamo che bisognerebbe estendere la decisione del procuratore di Trento, Sandro Raimondi, che stabilisce in caso di violenza domestica che non saranno più le donne e i bambini a dovere lasciare la casa, ma verranno trasferiti i maltrattanti. Per non esporre proprio i più deboli al rischio Covid-19, cosa che rappresenterebbe un’ulteriore violenza.  Nel frattempo,  i servizi normalmente attivi, dal Codice rosa ospedaliero ai centri antiviolenza, facciano i conti con le mutate condizioni poste dall’emergenza Coronavirus. Se da una parte i servizi non sono sospesi ma operano in condizioni diverse, cioè solo telefonicamente per quanto riguarda i centri antiviolenza, occorre dare risposte concrete e sicure alle donne vittime di violenza. Ad oggi, queste donne ed eventuali figli non possono accedere alle strutture esistenti per ovvi motivi di prevenzione. Occorre quindi che la Regione, insieme alle aziende sanitarie, prefiguri percorsi alternativi provvisori, tra cui l’effettuazione dei tamponi a chi deve essere inserito in casa rifugio, nel rispetto della sicurezza di tutti. Se non vi sono le condizioni, usiamo gli alberghi in questa fase, troviamo cioè una soluzione in grado in ogni caso di allontanare le vittime dalla violenza e dal pericolo”.

Così Monia Monni, vicecapogruppo Pd in Consiglio regionale ed Enrico Sostegni, consigliere regionale Pd e componente della commissione sanità  e Serena Spinelli, consigliere regionale esponente di 2020 a Sinistra, intervengono sul tema della violenza contro le donne in questa fase di emergenza Coronavirus.

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