CPR, Ceccarelli: “Nessuna spaccatura del Pd Toscano. Mozione per chiedere una riforma delle leggi sull’accoglienza ai migranti”


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«Chi pensa di banalizzare la questione complessa a assai articolata dell’accoglienza dei migranti e dallo lotta alla microcriminalità diffusa, riconducendola ad una controversia interna a Pd toscano sull’opportunità o meno dei Cpr ha sbagliato indirizzo».

Con queste parole il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli interviene sul dibattito aperto sui media regionali in relazione alla questione sull’opportunità di aprire in Toscana un Centro per i rimpatri.

«Io credo che all’interno del Pd ci sia assoluta compattezza nella convinzione che l’attuale normativa che regola la gestione dei flussi migratori in Italia sia vecchia, nata in una cornice sociale e politica lontana anni luce da quella attuale e debba essere modificata non con l’adozione di misure straordinarie, bensì con una riforma  organica del quadro normativo incentrata su principi di integrazione sociale e di inclusione e lavorativa dei migranti. Credo che in Toscana non ci sia nessun sindaco che vuole adottare un modello di accoglienza che non sia quello per il quale la Toscana si è battuta nell’ultimo ventennio. Partendo da questa convinzione – spiega Ceccarelli – stiamo per depositare un atto con il quale chiederemo che si ponga mano con estrema urgenza alla legislazione vigente in questa materia, proprio per dare ai sindaci le risposte che legittimamente chiedono di avere. Così come non ci possono essere fraintendimenti sul fatto che il Pd chiede alle autorità competenti di porre in essere ogni azione possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e la repressione dei crimini laddove vengono commessi. Fatta questa premessa, credo si possa comprendere meglio l’atteggiamento assunto dal  gruppo del Pd in Regione, nel riaffermare che non è accettabile pensare di risolvere il problema serio della microcriminalità che purtroppo assilla i cittadini e i sindaci, che sono in prima linea, semplicemente importando in Toscana un istituto come quello dei Cpr che con gli anni si è trasformato rispetto al modello che era stato immaginato, diventando luogo di detenzione e non di accoglienza. Noi siamo convinti – conclude Ceccarelli – che la situazione emergenziale che alcuni sindaci si trovano ad affrontare sia figlia delle scelte scellerate dei cosiddetti “decreti sicurezza” firmati dall’allora ministro dell’Interno Salvini, con cui si espulsero migliaia di migranti dai percorsi di integrazione nei quali erano inseriti, scaraventandoli per strada e creando purtroppo le premesse perché queste persone disperate diventassero degli sbandati, se non manovalanza per la criminalità organizzata, anziché lavoratori da inserire in quei settori che oggi stanno pagando le conseguenze di una carenza di manodopera cui non si sa come sopperire».

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