Erp, Ceccarelli (Pd): “La Lega cavalca il rinvio, ma il risultato del suo ostruzionismo è il ritardo dei bandi per assegnare gli alloggi”


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«Eravamo pronti a votare le modifiche alla legge Erp e la discussione era iniziata ieri in aula. Com’è noto, era necessario, alla luce di diverse sentenze della Corte costituzionale, che hanno dichiarato l’illegittimità delle norme nelle quali si fissa il requisito della residenza (o dell’attività lavorativa) da più di cinque anni sul territorio regionale, come condizione di accesso al beneficio dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica. La norma è stata giudicata in contrasto con i principi di uguaglianza. Di fronte alla proposta di modifica della legge regionale, nella quale avevamo condiviso anche alcuni gruppi dell’opposizione il riconoscimento di un’ulteriore premialità per chi risiede da anni sul territorio regionale, ci siamo trovati di fronte a una serie di emendamenti della Lega, presentati in aula, sui quali era necessario un parere di ammissibilità degli uffici per poter procedere, da qui il rinvio a settembre. Questa è la cronaca di quanto accaduto in Consiglio regionale. Dispiace che a pagare le conseguenze di questo atteggiamento del tutto ideologico della Lega, siano proprio i toscani: i cittadini, in stragrande maggioranza italiani, che si vedono  negato nell’immediato il diritto di entrare nelle graduatorie per avere assegnato un alloggio e i sindaci che avevano sollecitato le modifiche alla legge regionale, proprio per fare presto i bandi. Gli atteggiamenti ostruzionistici di pura matrice politica su una modifica ineccepibile dal punto di vista della legittimità costituzionale producono solo danni, altro che vittoria come rivendica la Lega».

Così Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, sul rinvio delle modifiche alla legge 2 del 2019, che ha poi replicato alla capogruppo della Lega sui bandi:

“Serve grande onestà intellettuale quando si parla di questioni che stanno a cuore a tanti cittadini. Come sa bene la capogruppo della Lega, i comuni non potranno fare i bandi, perché sono tutti a rischio di impugnativa e per questo motivo l’Anci ci aveva chiesto di adeguare la legge alle sentenze della Corte. E per quanto riguarda gli emendamenti presentati, cui fa riferimento la Montemagni, sono stati tutti analizzati tecnicamente e risultano o illegittimi, in quanto contrastanti con i principi affermati dalla Consulta nelle sue sentenze, o palesemente discriminatori. Ricordo che il principio riaffermato dalla Corte è quello secondo cui le case popolari si danno a chi ha più bisogno, senza distinzione di nazionalità, di colore della pelle, di religione e così via. Non lo dice il Pd, bensi la suprema Corte interpretando la Costituzione”.

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