Festa dei lavoratori, Boretti (Pd): “Primo maggio tutto l’anno: non solo uno slogan ma un impegno politico concreto”


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FIRENZE 30-04-2013 “Rilancio produttivo e occupazione. Sono queste le risposte che dobbiamo al Paese. Mai come in questi anni di crisi il Primo maggio diventa una giornata simbolica per il lavoro, per sostenere quello che c’è e chiedere, uniti, quello che per tanti manca: la crisi continua a pesare su tante famiglie e su tante imprese, abbiamo il dovere di non distogliere neanche per un momento l’attenzione da questo dato che deve essere la priorità dell’agenda politica italiana ed europea, altrimenti rischiamo di assistere all’irreversibile declino causato da una crisi che da troppo tempo si avvita su se stessa”. Così Vanessa Boretti, consigliere regionale Pd, torna a parlare dell’emergenza occupazionale in occasione della festa del Primo maggio. “Domani mattina parteciperò, come sempre, al tradizionale corteo organizzato da Cgil, Cisl e Uil a Sesto Fiorentino, mentre nel pomeriggio sarò alla ‘Festa della festa’ organizzata dal Partito democratico di Calenzano per celebrare il lavoro dei tanti attivisti che permettono la realizzazione della storica festa dell’Unità di Legri e trascorrere insieme un pomeriggio all’insegna del volontariato, dell’associazionismo e dei diritti: ‘Primo maggio’ tutto l’anno non deve essere solo uno slogan ma un impegno politico concreto – continua Boretti -Da questo Governo appena nato, che per me rappresenta una situazione di emergenza e non di normalità, mi aspetto subito segnali forti. Lo dobbiamo ai tanti, giovani e meno giovani, che si trovano senza occupazione o che vivono in condizioni di totale precarietà; agli esodati con i quali i tecnici non avevano fatto i conti, a quegli imprenditori e artigiani che ogni giorno rischiano e lottano, a quelli che non sostenendo il peso della crisi decidono di compiere gesti estremi”. “Un lavoratore ricattabile è un cittadino più debole con il conseguente rischio che a svuotarsi sia la nostra democrazia. Sui diritti non si arretra perché non è togliendoli a qualcuno che si garantiscono ad altri: il 1 maggio non si tocca, si attualizza ma non si mette in discussione”, conclude Boretti.

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