Fusioni Comuni, De Robertis e Marras (PD): “Importante contributo di Ducci. Grandi opportunità, maggiore informazione e conoscenza”


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Lucia e Leonardo“Le riflessioni di Eleonora Ducci sono un contributo davvero importante al dibattito sulle fusioni dei comuni. Processo ineludibile, come lei stessa indica, per un ammodernamento dei livelli istituzionali, meglio capaci di intercettare così i bisogni dei cittadini attraverso la riduzione dei costi amministrativi e l’incremento delle risorse per servizi e politiche attive. Ma, se non adeguatamente governato, foriero di competizioni illogiche, quando non di veri e propri conflitti che generano smarrimento nei cittadini, allontanando la comprensione della grande opportunità rappresentata dalle fusioni”.

Lo dicono i consiglieri regionali Lucia De Robertis, vicepresidente dell’Assemblea toscana e Leonardo Marras, capogruppo del Pd, commentando le recenti dichiarazioni di Eleonora Ducci sul tema delle fusioni dei comuni.

“Da parte nostra – proseguono i consiglieri – come componenti l’organo istituzionale chiamato per Costituzione e per legge a decidere le fusioni accogliamo  la proposta della vicepresidente della Provincia. Che non è  una moratoria dei processi aggregativi (giammai), bensì un approfondimento ragionato sugli elementi costituenti le ragioni delle fusioni. Pienamente in sintonia con gli indirizzi che il Consiglio regionale si è dato con la risoluzione approvata nell’aprile scorso, che prevede espressamente l’implementazione delle iniziative utili a migliorare la conoscenza fra i cittadini dei vantaggi delle fusioni.

Siamo dunque disponibili – annunciano De Robertis e Marras – ad assumere iniziative che coinvolgano i cittadini, le amministrazioni locali, le categorie economiche, i soggetti del terzo settore e l’associazionismo interessato a questa fondamentale tematica del processo di riorganizzazione istituzionale del Paese. Ovviamente, con il contributo tecnico-scientifico di soggetti come l’IRPET che sul tema fusioni da tempo sta producendo un ottimo lavoro. Rispettosi della volontà popolare  – concludono – non possiamo infatti non rilevare come l’esito di recenti progetti di fusione sia la conseguenza di un’insufficiente conoscenza delle ragioni a favore dell’aggregazione”.

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