Il consigliere regionale avverte: “Il PD è prontissimo ad alzare la posta, non in nome di un sindacalismo datato o antiaziendale, ma nell’interesse dei lavoratori come persone”
FIRENZE 28.10.15 – «È necessario dare il via a una nuova fase. Se da un lato è legittima la volontà dell’azienda di ristrutturare la propria organizzazione sul piano della logistica e delle risorse umane, nascono però perplessità enormi su tempi e modalità impiegati nella comunicazione con i lavoratori. Sono mancate, infatti, quella trasparenza e quella tempestività necessarie al lavoratore, come persona, per affrontare al meglio la situazione.
Il tavolo di trattativa di domani, 29 ottobre, sarà l’occasione per iniziare a chiarire questi aspetti. Nel contempo, in accordo con il collega Marco Niccolai, che si è occupato prontamente dell’interessamento della Regione Toscana, e con la segreteria del presidente Rossi, mi sono attivato per un coinvolgimento del Governo e del Partito Democratico del Veneto, che si sono messi subito a disposizione per offrire un ulteriore percorso di mediazione, di cui si spera non ci sia bisogno. Ma deve essere chiaro che il PD è prontissimo ad alzare la posta. E questo non in nome di un sindacalismo datato o di un atteggiamento antiaziendale, ma nel rispetto del diritto delle persone ad avere condizioni ottimali per costruirsi un progetto di lavoro e di vita».
Così Massimo Baldi, consigliere regionale del Pd, interviene sulla vicenda della chiusura dello stabilimento Gibus di Casalguidi.