Grandi elettori, una proposta di modifica allo Statuto della Toscana


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“Il consiglio regionale a norma dell’articolo 83 della Costituzione elegge tre delegati per l’elezione del Presidente della Repubblica. Possono essere eletti, anche tenendo conto del principio della parità di genere ai sensi dell’art. 51 della Costituzione, quali delegati regionali: membri della Giunta e del Consiglio regionale, amministratori degli enti locali della Toscana nonché persone che, per attività e meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e culturale siano rappresentativi della comunità toscana. Il regolamento del Consiglio regionale determina le modalità di elezione di cui 83 comma 2 della Costituzione.”

Poche righe per fare chiarezza, almeno per il domani, quanto meno per supportare nella scelta i consiglieri regionali che tra sette anni dovranno eleggere i nuovi “grandi elettori”. Poche righe che hanno assunto l’ufficialità di una “Proposta di Legge statutaria”, un semplice comma (6 bis) all’articolo 11 dello Statuto della Regione Toscana che è stato depositato oggi da nove consiglieri regionali del Partito democratico.

I promotori sono: Nicola Danti, Enzo Brogi, Marco Remaschi, Eugenio Giani, Paolo Tognocchi, Lucia De Robertis, Matteo Tortolini, Marco Spinelli, Rosanna Pugnalini.

«Non si tratta solo di fare chiarezza per il futuro ma anche di valorizzare lo spirito di quanto previsto dal dettato costituzionale – spiega il primo firmatario Nicola Danti – Siamo convinti che l’obiettivo che indicarono i Costituenti fu quello di non chiudere il concetto di Repubblica, e dunque l’elezione del suo Presidente, nel recinto di una dialettica di due singoli ed esclusivi soggetti istituzionali, lo Stato e le Regioni, ma è stato quello di valorizzare, con e attraverso la capacità delle Regioni, quel pluralismo istituzionale, sociale, culturale e politico che rappresenta la ricchezza del nostro Paese. Una ricchezza che, dopo la riforma del titolo V, è stata riassunta nella formula: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.”. Del resto – continua Danti – il Presidente, oltre ad essere il Capo dello Stato, rappresenta l’unità nazionale. In questa luce, quindi, deve secondo noi essere letta la scelta del Costituente, cioè di consentire, come abbiamo scritto nella relazione illustrativa della nostra proposta, “che venissero indicati come delegati regionali anche soggetti e figure elette al di fuori del Consiglio, di modo che, senza preclusioni, ogni comunità regionale potesse contribuire ad esprimere nella elezione che ‘fa l’unità’ il senso e lo spirito della sua comunità con le sue personalità più espressive”. Senza contare che oggi si pone con forza il principio della parità di genere. Forse qualcuno giudicherà “tardiva” questa nostra iniziativa. Non ha importanza: quello che ci preme è stabilire un principio di coerenza e nettezza verso l’iniziativa che abbiamo sostenuto pochi giorni fa in occasione della discussione sui grandi elettori. Anche in questo caso – conclude Danti – l’esperienza insegna: prevenire è meglio che curare».

 

Il testo della proposta di legge

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