Il futuro delle cave nel Parco, Rossetti (Pd): No ad una visione parziale


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lorisrossetticons-reg-toscana«Con l’approvazione della proposta di approvazione del Piano paesaggistico da parte della Giunta regionale  (variante la cui adozione e definitiva approvazione è però di competenza del Consiglio!) , si è aperta una discussione molto accesa sulla questione delle attività estrattive nelle aree intercluse al parco delle Alpi Apuane. C’è, leggendo le carte, il fondato timore della volontà di andare alla loro chiusura.

L’approccio del piano paesaggistico, così impostato, è un approccio parziale, che non tiene conto della complessità di una realtà, quella delle attività estrattive per il territorio apuo-versiliese e di parte della Garfagnana, che è risorsa essenziale per l’economia locale (a ricordarcelo, se ce ne fosse ancora bisogno, ci ha pensato l’IRPET, che nel suo ultimo bollettino trimestrale fotografa un buon stato di salute per l’export del settore lapideo).

Va da sé che un approccio sì parziale non potrà che produrre un contenzioso aspro nel territorio, lontano anni luce da quella condivisione che è stato il paradigma che ha portato la Toscana a dotarsi di aree protette sostenibili sotto il profilo dell’accettazione sociale da parte delle comunità locali interessate. La discussione sul futuro delle cave nel parco non può essere ‘altra’ rispetto alla più generale discussione sul futuro delle attività estrattive quale perno dell’economia toscana, futuro delegato alla riforma della legge 78 del 1998 che è atto fondamentale di fine legislatura come annunciato dal Presidente Rossi all’aula martedì scorso. Né può essere affrontata nella palese, diffusa, ignoranza di dati ed informazioni circa portata economica della realtà ed effetti su tessuto economico, occupazione e reddito delle famiglie di scelte come quella che traspare dal piano paesaggistico dell’assessore Marson.

Circa quest’ultimo aspetto (i dati) ho formalmente manifestato alla collega Pugnalini, presidente della commissione attività produttive, l’urgenza di affidare all’IRPET la produzione di un dettagliato studio che ci consenta, davvero, di ‘conoscere per deliberare’ tutti gli aspetti, non soltanto quelli, pur importanti, paesaggistici.».

Lo dice Loris Rossetti, consigliere regionale Pd, eletto nella circoscrizione provinciale di Massa – Carrara, commentando la proposta di nuovo piano paesaggistico della giunta toscana.

«Per quanto riguarda, invece, la riforma della legge, – prosegue Rossetti – è il Consiglio regionale, il luogo dove alla fine si approveranno questi provvedimenti,che  non potrà che gestire contestualmente riforma della 78 e piano paesaggistico, almeno per gli aspetti collegati alle cave. Senza una visione di insieme, si rischiano infatti scelte deleterie per il territorio e per chi ci vive. Sono certo  che su questo ragionamento convengano  anche i sindaci, consapevoli che la soluzione del problema  non può passare solo da  incontri col Presidente Rossi. C’è un’assemblea consiliare regionale eletta dai cittadini, con poteri e funzioni date dalla Costituzione e dallo Statuto, dove gli elettori hanno delegato ai consiglieri regionali compiti e funzioni che intendono esercitare nel modo più confacente agli interessi della gente, avendo a cuore i territori ma soprattutto le persone che vi abitano, il loro benessere i il loro diritto al lavoro».

 

 

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