“Istituire il servizio di Guardia Medica Pediatrica?” Andrea Vannucci lo chiede alla giunta regionale con un’interrogazione


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“C’è l’intenzione di prevedere la realizzazione, all’interno della prospettata riorganizzazione della continuità assistenziale toscana, di un servizio di continuità assistenziale pediatrica, da strutturare in forte connessione con la rete pediatrica regionale, al fine di offrire assistenza nei momenti in cui non è possibile accedere all’ambulatorio del proprio pediatra di libera scelta?”

E’ questa la domanda che il consigliere regionale del Pd, Andrea Vannucci, rivolge al presidente della giunta toscana, Eugenio Giani, attraverso un’apposita interrogazione, firmata anche dal presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni e dal vicecapogruppo Pd, Massimiliano Pescini.

«Il servizio di continuità assistenziale, cioè l’ex “guardia medica” – spiega Vannucci – è un aspetto fondamentale del nostro sistema di presa in carico del paziente in determinati giorni e fasce orarie. Ritengo che sarebbe opportuno, nell’ottica di un rafforzamento della presa in carico pediatrica già avviato da anni dalla Regione attraverso la rete pediatrica, prevedere che anche il servizio di continuità assistenziale possa essere rivolto specificatamente agli utenti più giovani, vale a dire istituendo una “guardia medica” pediatrica. In questo senso, la stessa risoluzione approvata poche settimane fa dal Consiglio regionale al termine del percorso partecipativo degli Stati Generali della Salute, si richiama la necessità di garantire “i servizi di continuità assistenziale”, nonché attivare “servizi specifici” tra i quali anche i “servizi per l’infanzia”. E solo pochi giorni fa, si è svolta in commissione Sanità l’audizione dell’assessore Bezzini in merito al Piano della riorganizzazione dell’emergenza-urgenza e della continuità assistenziale nella quale sono state presentate le prime ipotesi di riorganizzazione dei servizi e dove ho avuto modo di anticipare la proposta, trovando piena disponibilità da parte dell’assessore e del direttore generale Federico Gelli.

Credo che, tra gli aspetti di cui tenere conto nella prospettata riorganizzazione del servizio della continuità assistenziale e, più in generale, della nuova sanità territoriale, debba esservi un rafforzamento e potenziamento dei servizi pediatrici per i bambini di età compresa tra 0 e 13 anni e che quindi, sia opportuno valutare la strutturazione di un servizio di continuità assistenziale pediatrica con lo scopo di fare fronte a necessità urgenti, anche nei momenti di chiusura degli studi pediatrici, senza costringere i pazienti a recarsi al pronto soccorso e non gravare, conseguentemente, sull’ospedale».

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