La salvezza dopo anni di fughe e violenze


Share

Chiusi – 10:12 Asad è arScaramelli1rivato a Chiusi dal Senegal, dal piccolo villaggio di Komoti da dove è scappato dopo aver perso tutta la sua famiglia. I suoi genitori sono morti quando era molto piccolo e gli zii che si sono presi cura di lui sono rimasti uccisi durante l’incendio della piccola capanna in cui vivevano. Rimasto solo, Asad nel gennaio del 2011 decide di mettersi in fuga e dopo un mese di cammino arriva in Mali. Lì fa il raccoglitore nei campi, ma dopo un anno prosegue il suo cammino fino al Burkina dove per un po’ fa il pastore. Scappa ancora in Niger dove si mette a vendere acqua, ma neanche lì trova pace. E’ senza soldi e non riesce  a pagare l’affitto. Raggiunge la Libia dove dà una mano come muratore, ma dopo un mese viene arrestato Scaramelli2perché privo di documenti. Viene rinchiuso in carcere per 10 mesi e da lì, dopo avere subito violenze di ogni genere, viene costretto a salire su un barcone che lo porta a Palermo. Il 1 agosto del 2014 viene accolto nella Veneranda confraternita di Santa Maria della Misericordia  di Chiusi dove tutt’ora sta con altri 13 ragazzi. Frequenta un corso di italiano e di computer e si allena con la squadra di calcio amatoriale di Montallese. La prossima settimana inizierà, con il resto del gruppo, a lavorare come volontario per il Comune di Chiusi. Intanto questa mattina ha partecipato alla tradizionale marcia della pace di Chiusi, un evento importante per la comunità che lo ha accolto e di cui ora si sente parte.

Stefano Scaramelli

 

Share