Lago di Massaciuccoli, “Tubone” del Serchio Approvata mozione di Baccelli (Pd): “Nuove valutazioni sulla validità del progetto a fronte di possibili alternative”


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stefano_baccelli-300x237Il consigliere e presidente della commissione Ambiente e territorio del Consiglio regionale ha presentato una mozione approvata all’unanimità dall’assemblea toscana; sollecita la valutazione di possibili alternative nell’utilizzo dei 21 milioni fermi per il progetto

 

Rivalutare il progetto, a distanza di più di dieci anni dalla sottoscrizione dell’accordo di programma, sia per provare a individuare soluzione alternative sia per ripensare al soggetto attuatore dell’intervento, alla luce del recente riordino delle funzioni provinciali. È ciò che chiede la mozione di Stefano Baccelli, consigliere regionale Pd e presidente commissione Ambiente e territorio, relativa allo stato di attuazione dell’accordo di programma integrativo per il completamento della tutela delle risorse idriche del Lago di Massaciuccoli e approvata all’unanimità nella seduta odierna del Consiglio regionale toscano.

 

“Sono passati oltre dieci anni dall’accordo di programma per la realizzazione del cosiddetto tubone e ho ritenuto opportuno e doveroso sollecitare una duplice riflessione, da un punto di vista tecnico scientifico e da un punto di vista attuativo.– spiega Baccelli – In primis chiedo di valutare nello specifico se il progetto resta ancora valido o se, invece, bisognerà analizzare soluzioni alternative aggiornate, il tutto sempre condividendo ogni nuovo percorso con i soggetti interessati e con l’obiettivo immutato della salvaguardia della salute del lago. Ritengo infatti che si debba seriamente prendere in considerazione la possibilità che i 21 milioni di euro dedicati al progetto possano essere invece destinati ad una serie di interventi per il miglioramento effettivo della qualità dell’acqua del lago, quali ad esempio: la riattivazione della presa di Pontasserchio, alcuni progetti di fitodepurazione e rinaturalizzazione, la riconfigurazione della destinazione degli scarichi delle acque depurate, le nuove fognature per le utenze che ne sono tutt’ora sprovviste. Soluzioni insomma che possano incidere in maniera significativa sulla qualità delle acque del lago che sappiamo essersi deteriorata negli anni a causa di vari fattori. Nello stesso tempo credo necessario un altro tipo di valutazione, sul soggetto attuatore, alla luce dell’avvenuto riordino delle funzioni provinciali, che consenta una rivisitazione del progetto per poter ottenere lo stesso obiettivo con le medesime risorse economiche ”.

 

“La vicenda – ricapitola Baccelli – è nota e risale al 2004, anno in cui l’Autorità di Bacino del Fiume Serchio predisponeva ed approvava un ‘Progetto strategico per il riequilibrio del deficit idrico nel bacino del Lago Massaciuccoli mediante derivazione dal fiume Serchio in località Filettole, in Comune di Vecchiano’, finalizzato a creare una derivazione di portata dal Fiume Serchio che fosse in grado di recapitare acqua al bacino del lago e scongiurarne l’eutrofizzazione. Il progetto fu poi recepito, nel 2006, con un accordo di programma integrativo, tra ministero, Regione Toscana e gli altri enti interessati. Successivamente, fu assegnata alla Provincia di Pisa la progettazione definitiva, esecutiva e l’appalto delle opere per la costruzione del ‘tubone’, che con una delibera del 2012 stilava un cronoprogramma dei lavori compreso nel periodo 2012-2014. Nell’ultimo aggiornamento del programma dei lavori pubblici per il trienno 2014-2016, sempre predisposto dall’amministrazione pisana, si continua prevedere la realizzazione dell’opera, per la quale sono previsti 21 milioni di euro (dei quali 18 del Ministero dell’Ambiente). Credo che sia giunto il momento di tornare a valutare quel progetto, non solo perché sono trascorsi molti anni dalla sua prima ideazione, ma anche perché, come sostengono alcuni esperti, ‘l’esatta quantificazione del beneficio potrà essere verificata solamente dal monitoraggio post operam’ ”.

 

“Per questo – conclude il presidente della commissione Ambiente – ho deciso di portare ufficialmente la questione in Consiglio regionale: l’obiettivo è quello di un’espressione di indirizzo politico che sostenga le scelte future sulla questione della giunta toscana e degli altri enti coinvolti”.

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