Legge toponomastica regionale, Giani (Pd): “Colmato un vuoto normativo: ora procedure certe per denominare strade e opere pubbliche toscane”


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La Legge Regionale sulla toponomastica approvata ieri all’unanimità dal Consiglio della Regione Toscana – primo firmatario della proposta Eugenio Giani (Pd) – colma un vuoto legislativo che vedeva finora la Regione Toscana impossibilitata a denominare i beni di sua proprietà (strade, giardini, palazzi, spazi pubblici) per assenza di procedure che ne determinano le competenze.

«Arterie stradali fondamentali per la Toscana, come la grande strada di comunicazione che collega Firenze a Pisa e Livorno – ha spiegato Giani –   hanno mantenuto sostanzialmente il nome  che nei cantieri si usava per identificarla come FI-PI-LI, mentre per una strada del genere si prospetta la necessità di una denominazione all’altezza della storia e del ruolo della Toscana. Strutture in costruzione, come i quattro ospedali di Prato, Pistoia, Massa e Luccache presto saranno terminati ad opera della Regione Toscana richiederanno un toponimo che è giusto venga attribuito a chi ha avuto  il merito di realizzare tali strutture. La legge – ha continuato Giani –  è un valido precedente anche per le altre Regioni italiane e contribuisce a sviluppare il senso dell’identità regionale che deve sempre più affermarsi accanto all’identità comunale ed a quella statale. Per questo – ha concluso il consigliere regionale – la Consulta che viene a costituirsi come organo tecnico che esprime il parere di competenza verso la Giunta che è chiamata a denominare non svolgerà solo una funzione nel procedimento per la toponomastica, ma anche un ruolo di identificazione di monumenti, lapidi, percorsi che richiamano alla valorizzazione della storia della Regione Toscana e dei fatti e personaggi che l’hanno caratterizzata».

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