Legge Urbanistica, Nuovo tagliando in Consiglio regionale, approvate le modifiche alla normativa sul governo del territorio


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Stefano Baccelli: «Più semplice, più vicina ai territori»

Cinque anni di vita, tre tagliandi per adeguarla alle esigenze dei territori, dei singoli cittadini, dei settori produttivi della Toscana. Il Consiglio regionale ha approvato le modifiche alla legge sul governo del territorio (la n. 65 del 2014) dopo un lavoro in commissione durato quasi 3 mesi, che ha ampiamente modificato l’iniziale proposta della giunta toscana (da 44 a 72 articoli) e ha registrato l’ascolto e le proposte delle categorie economiche, dei sindaci, degli ordini professionali e delle associazioni.

«Abbiamo ereditato dalla scorsa legislatura ­­– ha detto il presidente della commissione Ambiente e territorio Stefano Baccelli presentando la proposta in aula – una normativa importante ed abbiamo avuto l’approccio che ritengo corretto: non una legge immutabile ma da monitorare per intervenire e migliorare laddove è stato possibile. Le parole d’ordine che hanno ispirato queste modifiche sono state quelle della semplificazione e della vicinanza ai bisogni dei territori, dei Comuni, del mondo economico come dei singoli cittadini. Credo che, grazie al contributo di tutti, alla fine possiamo affermare di aver fatto un buon lavoro e che da oggi la legge potrà rispondere meglio alle mutate esigenze della società toscana. Tutto ciò – ha assicurato Baccelli – mantenendo assolutamente la barra dritta sui principi cardini della normativa: zero consumo di suolo, rigenerazione e riqualificazione come assi portanti del modello urbanistico. Infine, abbiamo voluto spingere ancora sul pedale dell’acceleratore per sostenere la pianificazione intercomunale, prevedendo che i Comuni possano fare insieme oltre al piano strutturale anche il piano operativo. Anche questa è una miglioria che estende il carattere di semplificazione e di funzionalità della legge. Ora il lavoro non termina – – ha concluso il presidente – perché dalle consultazioni abbiamo ricevuto contributi importanti che intendiamo valorizzare con nuove iniziative legislative».

 

Vediamo quindi nel dettaglio le principali novità di queste modifiche alla legge 65.

 

Per raggiungere l’obiettivo del completamento della pianificazione cosiddetta di area vasta si prevede, come ricordato da Baccelli, che i Comuni possano redigere il piano operativo intercomunale, oltre al piano strutturale intercomunale, e si stabilisce che il termine di conclusione del procedimento di formazione di tali piani sia di quattro anni.

Sempre nel campo della pianificazione, si semplificano i procedimenti per l’approvazione dei piani attuativi di minime dimensioni o che non comportino consumo di nuovo suolo.

Viene poi implementato l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per garantire servizi migliori ai cittadini e alle imprese, promuovere sul territorio regionale azioni dirette a realizzare la condivisione di tutte le banche dati territoriali (in sostanza si va verso un unico sistema di riferimento per la Pubblica Amministrazione nel settore urbanistico).

Altre modifiche riguardano: il miglioramento della disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso per allinearla alle disposizioni della normativa statale, prevedere la SCIA in sanatoria, nei casi ammessi dalla legge nazionale; l’adeguamento alle nuove disposizioni statali in materia di sismica.

Un’altra modifica alla legge regionale stabilisce che nelle more dell’approvazione dei nuovi strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, è consentito ai comuni di approvare varianti agli strumenti urbanistici scaduti per la realizzazione di interventi industriali, artigianali, commerciali al dettaglio, direzionali e di servizio in contesti produttivi esistenti. Viene quindi prorogato al 30 giugno 2020 la scadenza delle varianti già adottate.

Infine, la nuova legge, com’è noto, prevede alcune disposizioni inerenti il recupero abitativo dei sottotetti. In particolare, qualora consentito dagli strumenti urbanistici, si permette il conseguimento della destinazione d’uso residenziale contestualmente alla realizzazione degli interventi diretti al recupero dei sottotetti che in tal caso, ed in relazione alla diversa casistica, sono soggetti a permesso di costruire o a SCIA.

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