Perché le liste d’attesa sono così lunghe?
La Toscana è una delle regioni con la più alta aspettativa di vita in Italia, anche grazie a un sistema sanitario pubblico efficiente. Tuttavia, vivere più a lungo comporta nuove sfide per la sanità: aumentano le richieste di cure mediche, visite specialistiche ed esami diagnostici, soprattutto nella fascia di popolazione anziana.
Mettendo a confronto le prestazioni erogate nei primi sei mesi del 2019 con i primi sei mesi del 2024, la Toscana ha registrato un aumento significativo, passando da 1.991.256 a 2.946.805 (+48% di richieste complessive).
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Crescita specifica delle prestazioni:
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Prime visite: +43%
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Prestazioni diagnostiche: +52%
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Risonanze magnetiche: +82%
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TAC: +87%
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Questa crescita porterà a quasi 6 milioni di prestazioni nel 2024, ovvero circa 2 per ogni cittadino toscano.
Fattori che influenzano le liste d’attesa:
Crescita della domanda di prestazioni sanitarie
L’indice di vecchiaia, combinato con un accesso sempre maggiore ai servizi sanitari, ha fatto crescere le richieste di prime visite, esami diagnostici e prestazioni complesse come TAC e risonanze magnetiche.
Risorse finanziarie insufficienti
L’importo destinato al Servizio sanitario nazionale è determinato al netto del tasso di inflazione e adeguato all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita. Tuttavia, il trasferimento attuale da parte del Governo alle Regioni, pari al 6,2% del PIL, è insufficiente per rispondere alla crescente domanda.
Impatto della pandemia di COVID-19
La pandemia ha generato un aumento esponenziale delle richieste di visite e diagnosi, accumulando arretrati che il sistema ha faticato a smaltire.
Ma perché non si riesce a ridurre le liste d’attesa?
Come detto sopra, oggi il governo destina alle Regioni circa il 6,2% del PIL per la sanità, un valore insufficiente secondo la Corte dei Conti e in calo rispetto al passato. Questo limite si riflette sulle risorse disponibili per la Regione Toscana, che non può assumere il personale aggiuntivo necessario o potenziare le strutture sanitarie.
È per questo che, come Gruppo consiliare del Partito Democratico, abbiamo presentato una proposta di legge al Parlamento per garantire un finanziamento minimo alla sanità pubblica pari al 7,5% del PIL, solo così sarà possibile abbattere le liste d’attesa, rispondendo adeguatamente alla crescente domanda di cure.
Cosa si potrebbe fare se la proposta fosse accolta?
Adeguare il finanziamento alle esigenze della popolazione
Un sistema sanitario sostenibile deve essere finanziato in base al tasso di inflazione, all’indice di vecchiaia e all’aspettativa di vita.
Abbattere le liste d’attesa
Investire in personale sanitario e tecnologie per velocizzare le prestazioni diagnostiche e chirurgiche.
Tutela universale del diritto alla salute
Garantire cure rapide ed equamente distribuite in tutto il territorio nazionale.
Solo aumentando le risorse nazionali sarà possibile affrontare le sfide future e preservare un sistema sanitario pubblico, equo e accessibile.