Lo sguardo di Randi verso il futuro


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CioliniBugetti2PRATO- 10,44. “Sono contento di partecipare alle attività di volontariato organizzate dal Comune di Prato. Il lavoro ha sempre fatto parte della mia vita sin da quando ero molto giovane e sono grato per questa possibilità di dare il mio personale contributo alla comunità che mi ospita”. La storia è quella di Randi scappato dal Ghana che insieme ad altri 19 richiedenti asilo è stato ospitato sul territorio pratese dalla Cooperativa Pane&Rose, dalla Cooperativa 22 e dal Consorzio Astir. Ha partecipato al progetto “Accoglienza straordinaria e impegno civile” promosso dal Comune di Prato in collaborazione con ASM, Arci e Caritas. Il progetto ha visto l’impiego dei richiedenti asilo in attività socialmente utili, in supporto alla cura del percorso ciclabile di Prato e in supporto alle attività di promozione sociale delle associazioni. “Sono fuggito dal mio paese- racconta Randi-  perché la mia vita era in pericolo. Ho fatto un lungo viaggio attraverso il deserto con mezzi di fortuna. Per attraversarlo bisogna mettersi nelle mani dei trafficanti che caricano le persone come fossero bagagli sul cassone di un pick-up. Speravo di rifarmi una vita in Libia ma nemmeno lì ho trovato la sicurezza. Sono stato rapito assieme ad altri ragazzi da una milizia. Siamo stati picchiati e abbandonati per giorni in una capanna nel deserto. Sono stati loro poi a caricarmi sulla barca, che dopo tre giorni di mare, mi ha portato in Italia”. Il desiderio di Randi è fare una vita normale in un luogo in cui la sua vita e la sua libertà non siano in pericolo. Frequentare i corsi di italiano e partecipare alle attività di volontariato aiutano a instaurare relazioni con la comunità di accoglienza per pensare a un futuro che nel suo paese non sarebbe stato possibile. Come gli altri ragazzi vuole dare il suo contributo al paese che l’ha salvato dal mare e accolto in attesa che il suo caso sia giudicato dalla Commissione territoriale per il diritto d’asiloCioliniBugetti.

Ilaria Bugetti

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