Monni (Pd) a FdI e Lega: “No alla fuffa sull’ideologia gender. Inaccettabile la strumentalizzazione della Costituzione”


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La vice capogruppo è intervenuta in Consiglio regionale durante il dibattito sulla mozione proposta da Donzelli

monni“No alla fuffa ideologica. E’ inaccettabile la strumentalizzazione fatta dal consigliere Donzelli e dai rappresentanti della Lega Nord in Consiglio regionale della Costituzione e di temi come quello della collaborazione scuole-famiglie.”. Così la vice capogruppo del Pd Monia Monni è intervenuta questa mattina durante l’assemblea di palazzo Panciatichi riguardo alla mozione proposta da Giovanni Donzelli e poi respinta dal Consiglio sull’“l’ideologia Gender” nelle scuole. “La nostra Costituzione, all’articolo 29 – ha spiegato Monni- detta una disposizione neutra . Al termine ‘naturale’ che costituisce di fatto l’unico limite che la norma pone al riconoscimento costituzionale della famiglia come società fondata sul matrimonio, non può certo essere attribuita un’interpretazione viziata da una peculiare concezione ideologica, religiosa, filosofica”. La consigliera Monni ribadisce così il suo ‘no’ all’uso di un criterio interpretativo di questo tipo perché significherebbe negare la radice stessa della costituzione: essere la legge su cui si fonda e si costituisce lo Stato che si contrappone al modello di Stato etico. ”Come è possibile- si chiede la vice capogruppo Monni- privare una persona di un diritto, in ragione di un criterio come quello dell’orientamento sessuale, della razza, della lingua, della religione, delle opinioni politiche e delle condizioni personali e sociali. Non è forse un dovere della scuola formare persone che siano capaci di dare vita ad una società più inclusiva, più tollerante, più solidale, capace di accogliere le differenze e di consentire a chiunque di affermare la propria personalità e seguire le proprie aspirazioni ? Essere per la buona scuola significa insegnare alle famiglie e ai ragazzi che la diversità è una ricchezza, che non deve spaventarci, che l’altro va rispettato anche quando non lo comprendiamo, che tutti hanno il diritto di avere pari dignità”

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