Nuovo orario ferroviario per la Toscana costiera, Marras, Anselmi e Gazzetti: “Inaccettabile rallentare i collegamenti. Si ascoltino le voci e le richieste dei territori”


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Nel prossimo Consiglio regionale interrogazione urgente del gruppo Pd

 ‘Tornare indietro di 30 anni nel collegamento ferroviario fra la Costa toscana e Roma è inaccettabile’. Così i consiglieri regionali del Pd Marras, Anselmi e Gazzetti commentano quanto uscito oggi sulla stampa riguardo all’orario invernale dei treni e le relative conseguenze sui collegamenti. Ma vanno oltre alla sorpresa ed all’indignazione e lo fanno presentando un’interrogazione che verrà discussa nella prossima seduta del Consiglio regionale. “Ci siamo attivati subito – spiegano -perché dopo aver raccolto le preoccupazioni delle nostre comunità e dei nostri territori c’è bisogno di valorizzare queste istanze. Impossibile ed inaccettabile è che ci siano decisione che passano sopra la testa di cittadini ed amministratori. Tanto più su temi come questi, che toccano da vicino migliaia di persone, che ogni giorno sulla costa utilizzano le linee ferroviarie in direzione nord o sud. Leggiamo che Cecina perderebbe i treni veloci, che da Livorno a Roma torneremmo ad impiegare quasi tre ore: tutto ciò ci sembra davvero un controsenso – aggiungono – soprattutto alla luce del lavoro che stiamo portando avanti per riequilibrare la velocità dello sviluppo della costa con quello del resto della Toscana. Crediamo che sia necessario ed indispensabile chiarire nel dettaglio quello che è accaduto, ottenendo spiegazioni precise e dettagliate. Eserciteremo sono in fondo il nostro ruolo e la nostra funzione per rappresentare le istanze e le preoccupazioni dei cittadini e dei territori. Lo faremo a partire dall’aula del Consiglio regionale, con questa nostra interrogazione che rappresenta il primo passo di un’azione che non intende certo fermarsi qua. Condividiamo anche la decisione del presidente della commissione Costa Mazzeo di richiedere l’apertura, al più presto, di un tavolo di confronto. Chiederemo di essere ascoltati per rappresentare la voce delle nostre comunità che non sono disposte ad accettare niente a “scatola chiusa”. Confidiamo – sottolineano Marras, Anselmi e Gazzetti – nella disponibilità di tutti i soggetti coinvolti affinché si forniscano spiegazioni e soprattutto si individuano possibili soluzioni. Noi – concludono – faremo la nostra parte e la faremo sino in fondo”.

 

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