Pensioni, Consiglio regionale contro la legge-pasticcio dei doppi contributi: approvata una mozione proposta dal Pd


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Bugli: “Migliaia di lavoratori costretti a pagare due volte. Fornero ci ripensi.”

FIRENZE 30.05.12 (c.b.) Il Consiglio regionale della Toscana prende posizione sulla situazione paradossale di tanti lavoratori costretti, per una norma contenuta nell’ultima finanziaria, a pagare due volte i contributi agli enti previdenziali. Lo ha fatto votando, questa mattina, una mozione proposta dai consiglieri del Pd (“Per un sistema contributivo equo e rispondente alle prospettive socio economiche del paese”), primo firmatario il capogruppo Vittorio Bugli. «Si sta verificando una situazione paradossale per tante persone che vorrebbero andare in pensione – spiega Bugli – Il problema riguarda migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno versato i contributi in diversi enti previdenziali. Dal primo luglio 2010, infatti, la ricongiunzione dei fondi all’Inps avviene solo a titolo oneroso e può costare decine di migliaia di euro arrivando, in casi limite, a superare i 300mila euro. La questione – continua Bugli – è stata risollevata anche da un articolo di Milena Gabanelli in cui si spiegano i disastri di questa legge-pasticcio dei doppi contributi, la numero 122, inserita insieme ad altri provvedimenti nella Finanziaria del luglio 2010. Il ministro Fornero replicò a suo tempo dicendo che la norma vuole “garantire la parità di trattamento tra i diversi lavoratori e che si è abolito un privilegio del passato”. Noi – prosegue Bugli – non crediamo che sia un “privilegio” andare in pensione dopo aver regolarmente versato i contributi per almeno 40 anni e che la risposta del ministro sia di chiusura su un tema di estrema sensibilità sociale, per le forti ingiustizie venutesi a creare tra i lavoratori. Con questa mozione chiediamo alla giunta regionale – conclude il capogruppo – di agire nei confronti del Governo al fine di tutelare tutti quei lavoratori che non potendosi avvalere della possibilità di totalizzazione, saranno costretti a pagare la ricongiunzione con oneri significativi per vedersi computare contributi già versati».

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