Piombino, Approvata risoluzione PD dopo comunicazione Rossi. Anselmi: “Svolto bene il nostro compito, ora non mollare e tenere serrati le fila e i tempi”


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Gianni1«Non vi è dubbio che le acciaierie di Piombino costituiscano un luogo simbolo della storia produttiva della Toscana e, più in generale, del nostro Paese, che gli hanno consegnato un primato europeo nella produzione di prodotti siderurgici lunghi. Una leadership realizzata anche perché Piombino ha avuto la grande capacità di puntare sempre alla qualità dei propri processi produttivi. Però, oggi, dobbiamo guardare avanti, anche perché se ci attardassimo nella narrazione – pur necessaria – delle vicende che hanno portato alla crisi degli ultimi anni, commetteremmo un errore. E noi vogliamo fare questo: guardare avanti e indicare prospettive per il futuro dell’ex Lucchini sciogliendo alcuni nodi, come scritto nella risoluzione che proponiamo».

Lo ha detto Gianni Anselmi, consigliere regionale Pd e presidente della commissione attività produttive, intervenendo in aula sulla comunicazione del presidente Rossi in merito alla situazione e alle prospettive dell’Azienda ex Lucchini di Piombino.

Dopo il dibattito, il Consiglio ha quindi approvato a maggioranza la risoluzione proposta dal Pd e firmata, oltre che da Anselmi come primo firmatario, anche dal capogruppo Leonardo Marras e dai consiglieri Antonio Mazzeo e Francesco Gazzetti.

Proseguendo nel suo intervento, Gianni Anselmi, anche replicando ai colleghi intervenuti nel dibattito, ha espresso alcuni giudizi sugli avvenimenti riguardanti i passaggi di proprietà e i diversi piani industriali presentati negli ultimi anni.

«Non dobbiamo recriminare su Jindal – ha detto Anselmi – anche perché a suo tempo avevamo su di lui una certezza e un dubbio: la convinzione che con il suo piano avremmo avuto il dimezzamento e oltre del numero degli occupati e conseguenze disastrose per l’indotto e l’incertezza su quanto sarebbe durato l’impegno dell’imprenditore, con i soli treni di laminazione, sul territorio. In quel contesto, è però doveroso sottolineare quanto il tessuto industriale italiano abbia brillato per la sua assenza, quando non per una aperta ostilità nei confronti della prosecuzione e della ripartenza in termini rinnovati della produzione di acciaio a Piombino. I motivi sono chiari a tutti: un sito con forno elettrico sul mare, cioè con un porto a sostegno, capace anche di smaltire l’acciaio, non esiste in Italia e aprirebbe uno scenario nuovo. Ma, al di là di queste vicende, dobbiamo affermare che lo Stato e la Regione hanno fatto bene la loro parte, che non era quella di subentrare nella proprietà facendosi carico di collettivizzare le perdite, ma di puntare all’innalzamento delle condizioni infrastrutturali del territorio per innalzarne la competitività. Per questo sono state messe in campo le nuove banchine nel porto con fondali a -20 metri, e sono state reperite risorse per le bonifiche la cui progettazione è in corso. Proprio nei giorni scorsi, infine, il Governo ha definito il quadro finanziario per il completamento della SS 398. Il nostro compito, essenzialmente – ha proseguito Anselmi – consiste nel fare questo tipo di scelte e di interventi, utilizzando le risorse regionali e comunitarie per l’innovazione tecnologica, per sostenere gli investimenti delle PMI in diversificazione e mettere in campo politiche attive di formazione e qualificazione del lavoro; non certo entrare nel merito delle vicende contrattuali dei lavoratori sulle quali ci siamo peraltro sempre trovati in linea con le posizioni del sindacato. Piuttosto sono altri i soggetti che dovrebbero svolgere proattivamente la loro parte e principalmente mi riferisco alle banche: non si può pretendere che Issad Rebrab sia l’unico soggetto in Italia a fare impresa su questi livelli esclusivamente con mezzi propri. Credo poi – ha aggiunto il consigliere – che, per quanto ci riguarda possiamo giocare un ruolo determinante soprattutto velocizzando le procedure autorizzative in grado di realizzare i piani condivisi con l’azienda. Infine, non sottovalutare la grande opportunità, sia dal punto di vista occupazionale che del risanamento ambientale, dello smantellamento degli impianti dismessi, anche in vista della prossima riunione del 26 settembre al MISE. Su tutto questo e su altri impegni contenuti nella nostra risoluzione – ha concluso Anselmi – le istituzioni mantengano fermezza sui tempi di realizzazione».

Qui sotto puoi scaricare il testo della risoluzione approvata:

risoluzione-ex-lucchini-piombino-def-_4_

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