Pisa, Asili Nido e criteri giunta Conti, Mazzeo: “Provvedimento contrario alla Costituzione e alla legge regionale”.


Share

“La Lega pisana continua a proporre una città ingiusta, chiusa ed escludente”, dice il consigliere regionale

«A Pisa siamo arrivati al punto che un bambino di 3 anni dovrebbe avere più diritti di un altro bambino di 3 anni. E’ semplicemente inconcepibile e rappresenta l’ennesima dimostrazione che l’unico pensiero di questa giunta leghista è quello di costruire una città ingiusta, chiusa ed escludente».

Il consigliere regionale PD Antonio Mazzeo commenta così la decisione della giunta Conti di considerare l’anzianità della residenza come criterio privilegiato per l’accesso ai nidi comunali.

«A parte il fatto – spiega Mazzeo – che la Corte Costituzionale ha già bocciato un provvedimento analogo in Veneto, considerare questo parametro a discapito del reddito è chiaramente in contrasto con la funzione sociale degli asili nido. Ma anche senza scomodare la Costituzione, ricordo che anche la legge regionale dice chiaramente che ‘nelle graduatorie di accesso i comuni applicano criteri che tengono conto della composizione della famiglia e delle condizioni di lavoro dei genitori’. Qui non si tratta di dire ‘prima i pisani’, ma ‘prima i bambini’ e ogni atto che vada contro questo principio è per me assolutamente inaccettabile”.

«Oltre agli aspetti di legittimità della proposta – prosegue Mazzeo – quello che rattrista di più è il disconoscimento delle più elementari ragioni del welfare: per Conti e la sua giunta, insomma, non ha importanza quanto si ha bisogno di un servizio pubblico e che possa restare escluso chi poi non avrà i soldi per permettersi una struttura privata. Come pure amareggia la riproposizione di un’idea di città chiusa su sé stessa, come fu nel caso della “crociata” del deputato Ziello contro gli studenti fuori sede. E allora, voglio ribadirlo: ci sono migliaia di persone che hanno scelto Pisa e le sue eccellenze per studiare, crescere, lavorare, mettere su famiglia. Oggi il Comune sta dicendo a tanti di loro che, probabilmente, i loro figli non avranno gli stessi diritti delle persone con cui studiano e lavorano ogni giorno. Per una città con la nostra storia, la nostra cultura e la nostra tradizione questa è davvero una nuova, intollerabile ferita».

Share