Programma Regionale di Sviluppo 2021-2025, Bugliani: «Rilanciamo l’economia toscana investendo su circolarità, infrastrutture e lavoro di qualità»


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Il consigliere regionale Pd e presidente della Commissione affari istituzionali, Giacomo Bugliani, ha illustrato in Aula il Programma Regionale di Sviluppo 2021 – 2025: «Puntiamo a rafforzare un modello di una Toscana che cresce insieme a un’attenzione rinnovata all’ambiente e alla circolarità»

«Il Programma regionale di sviluppo rappresenta per la Toscana un piano di azioni concrete per agganciare la ripresa mettendo al centro l’innovazione, il lavoro, i territori e la sostenibilità. Il rilancio degli investimenti, lo sviluppo delle risorse naturali, la digitalizzazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale sono gli assi portanti del nostro programma. Una prospettiva di crescita per tutti i territori della nostra regione», dichiara Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della illustrando in Aula le principali linee di intervento del Programma regionale di sviluppo 2021 – 2025.

«Il Prs contiene precisi capitoli sui si concentreranno le politiche di intervento della Regione: in primo luogo per dare risposte agli effetti economici provocati dalla crisi pandemica – continua Bugliani –  Nello specifico, a sostegno dell’innovazione tecnologica, saranno messi in campo misure per la Pubblica Amministrazione e i soggetti pubblici e privati del sistema Toscana. Il processo di transizione ecologica punterà ad accelerare la corsa verso le emissioni zero incrementando la produzione di energia da fonti rinnovabili. In particolar modo, la Regione, individua nelle comunità energetiche uno strumento privilegiato. Centrale il ruolo dell’economia circolare in grado di considerare il rifiuto un vero e proprio giacimento al quale attingere per alimentare filiere produttive del riciclo».

«Tra gli assi strategici: la tutela del territorio e del paesaggio, dove i Piani di paesaggio costituiranno un atto efficace a tutela e a sostegno dello sviluppo dei territori – sottolinea Bugliani – Investimenti per interventi di viabilità regionale e locale e di messa in sicurezza delle infrastrutture esistenti, favorendo lo sviluppo della mobilità sostenibile. Investimenti in istruzione e ricerca e per incentivare il diritto allo studio: la Regione rafforzerà il sostegno alla frequenza dei servizi per l’infanzia puntando all’azzeramento delle tariffe. Il Prs valorizza il patrimonio culturale per uno sviluppo fondato sull’attrattività dei territori; un ruolo strategico sarà affidato, ad esempio, al progetto Uffizi diffusi “Uffizi Toscana”. Tema centrale continuerà ad essere il lavoro: per raggiungere un buon livello di occupazione, stabile e di qualità, sarà essenziale puntare sui settori in grado di garantire occupazione puntando sull’economia verde e i green jobs. Politiche specifiche per il contrasto alle diseguaglianze di genere, orientate a promuovere l’occupazione femminile e ad incentivare forme di lavoro flessibili che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita e lavoro».

«Alle politiche di rilancio sono destinati provvedimenti specifici nella ricerca, sviluppo e innovazione. In modo particolare lungo l’area della costa, nelle aree di crisi complessa (Piombino e Livorno-Collesalvetti), proseguiranno ad operare i piani di riconversione e riqualificazione industriale, così come a Massa-Carrara si procederà alla ridefinizione di una nuova progettualità complessiva degli interventi regionali, rinnovando il confronto con il Governo per il riconoscimento di area di crisi industriale complessa. La Regione proseguirà ad investire nelle aree interne e montane, con un approccio di maggiore integrazione. Sul versante della sanità, una serie di riforme porteranno alla riorganizzazione e al potenziamento della rete territoriale con il conseguente aumento delle prestazioni erogate sul territorio e a domicilio e facendo ricorso il più possibile alla telemedicina. Infine, il Prs prevede la promozione dello sport, come strumento di salute e benessere, attraverso la valorizzazione del patrimonio impiantistico che in Toscana è in larga parte proprietà dei Comuni e delle Province».

«Puntiamo a rafforzare un modello di una Toscana che cresce insieme a un’attenzione rinnovata all’ambiente e alla circolarità, per una crescita virtuosa e accessibile a tutti i territori che mette al centro la salute e il benessere dei cittadini», conclude Bugliani.

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