PRS, L’intervento in aula di Gianni Anselmi: “Visione strategica e protagonismo delle comunità, Regione vicina ai territori, nuovi assetti per garantire azione incisiva”


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Nell’intervento del presidente della commissione Sviluppo economico le linee principali del Programma regionale di sviluppo

ICONAPRSUna nuova suddivisione geografica per garantire politiche programmatiche omogenee in macroaree di riferimento, ma anche azioni incisive contro la povertà, per favorire la competitività delle imprese, per spingere sulle grandi infrastrutture. Gianni Anselmi, presidente commissione Sviluppo economico, è intervenuto in aula descrivendo i contenuti e i punti salienti del PRS2016 – 2020.

“Un documento che rilegge la Toscana nella sua complessità, dà protagonismo alle comunità, pone la Regione vicina ai territori. – ha dichiarato Anselmi – Perché, mi piace dire, la Toscana non si basta, ma da quella che è oggi, può crescere in tutte le sue potenzialità e attraverso tutte le sue diverse realtà, che abbiamo provato a interpretare fornendo una visione strategica del territorio. Ecco dunque la Toscana urbana centrale con le sue reti di città e imprese, la Toscana urbana della costa, dalla Lunigiana fino a Piombino, costellata da sistemi industriali e portuali e piccole medie imprese, la Toscana del sud, la Maremma ma anche quell’ ‘Etruria interna’  che merita una sua narrazione. È una visione che non dimentica nessuno ma che piuttosto aggiunge, penso a temi cruciali, come le aree montane e marginali collocate in questo modo al medesimo rango degli ambiti strategici, così come la parte insulare, con le sue specificità. Immaginiamo una stagione di sviluppo locale declinata nelle sue specificità territoriali, che consolida l’azione su ambiti storicamente omogenei travalicando perimetrazioni, come quelle provinciali, che renderebbero più difficile l’azione incisiva che ci prefiggiamo di realizzare. In quegli ambiti immaginiamo di realizzare punti di decentramento amministrativo regionale; dal momento che abbiamo riassorbito le funzioni provinciali c’è bisogno di una regione vicina ai territori, percepita come un’istituzione di ‘prossimità’, vicina a ogni tipo di realtà e capace per ognuna di supportare cittadini e imprese. Nello stesso tempo lavorare in un’ottica allargata consente di agire in maniera congiunta su territori con profonde affinità e quindi raggiungere importanti obiettivi, penso alla pianificazione sovra comunale, con piani strutturali integrati che superino un approccio puntiforme e quindi non strategico. Ambizioso poi il piano della Costa, per sviluppare in maniera coerente e incisiva quello che è un punto programmatico imprescindibile della legislatura. Forte l’impegno sulla crescita e la competitività, così come sulla sussidiarietà, perché mai come adesso la Regione non deve lasciare indietro nessuno e mettere in campo ogni strumento per contrastare la povertà. Nei 6 miliardi e 400 milioni del PRS sta la capacità della Toscana di agganciare una visione strategica, farla concretizzare nei territori e ‘aggredire’ il futuro guardando avanti. In un presente così complesso, compito delle istituzioni è provare a restituire certezze ai cittadini, saper curare ambizioni e stare vicino a chi è più fragile, sostenere cittadini e imprese. Una sfida che vogliamo cogliere appieno”.

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