Radio Radicale, approvata mozione di Enrico Sostegni: «Salvare una voce del servizio pubblico»


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«Salvare Radio Radicale significa salvare la funzione di servizio pubblico che l’emittente svolge da decenni con imparzialità attraverso la trasmissione delle dirette dal Parlamento, dei congressi dei partiti, delle udienze pubbliche dei tribunali. Un servizio che ha permesso agli ascoltatori di “conoscere per deliberare”, frase del Presidente Luigi Einaudi che ancora oggi resta un caposaldo della Radio».

Lo ha detto il consigliere regionale Enrico Sostegni (Pd) illustrando una sua mozione, poi approvata dall’aula oggi a maggioranza (con la sola astensione dei 5 Stelle), e ricordando come la decisione del Governo di tagliare il contributo per l’editoria a partire dal 1 gennaio del 2020 «rischierebbe di eliminare dal panorama dell’informazione italiana, oltre ad altre voci, una radio considerata da sempre libera, che in oltre quarant’anni di esistenza ha divulgato in maniera trasparente e completa le vicende politiche e sociali di un’intera nazione, dando la possibilità a ciascun cittadino di poter sviluppare una visione reale e personale delle questioni affrontate».

Nell’atto si chiede un impegno della Giunta «ad attivarsi, per quanto di propria competenza, anche mediante azioni di sensibilizzazione, affinché non venga interrotta l’erogazione del finanziamento pubblico per l’editoria e a prevedere la salvaguardia e la proroga della convenzione in essere, oltre il 21 maggio prossimo, fra Radio Radicale ed il Ministero dello Sviluppo Economico al fine di garantire un libero diritto di informazione».

«In Italia – ha concluso Sostegni – c’è qualche problema sul fronte della libertà di informazione e lo certificano anche le classifiche che vengono stilate annualmente, l’ultima delle quali ci dà al 43esimo posto. Una posizione molto bassa, che è il riflesso di reiterati attacchi alla stampa e ai giornalisti e in cui certamente pesano vicende come quella di Radio Radicale».

 

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