Regione, scuola, precari, concorso e investimenti. Approvata una mozione della maggioranza


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FIRENZE 05.12.2012 (c.b.) Confrontarsi con il mondo della scuola prima di procedere alla riforma degli organi collegiali. Scongiurare i tagli al sistema pubblico dell’istruzione, garantendo organici e diritti dei lavoratori precari, e al tempo stesso, avviare la discussione sul rinnovo contrattuale ed il ripristino degli scatti d’anzianità. Porre “rimedio alle problematiche emerse nel concorso di reclutamento”. E, infine, varare un piano d’investimenti per scuola pubblica, università e ricerca.

Sono questi gli impegni che il Consiglio regionale della Toscana chiede a governo e parlamento, attraverso una mozione approvata stamani a maggioranza dall’Aula e proposta dai consiglieri del centrosinistra Daniela Lastri e Lucia Matergi (Pd), Mauro Romanelli (Gruppo Misto), Monica Sgherri (Fed. Sinistra), Marco Manneschi e Marta Gazzarri (Idv).

«Siamo stanchi di sentir dire da tutti che l’istruzione e l’educazione sono una priorità e nello stesso tempo assistere ad annunci di nuovi tagli, mancanza di confronto con gli operatori, mortificazione del ruolo degli insegnanti e svilimento dei diritti dei precari – commenta Daniela Lastri, responsabile scuola del Pd toscano – La scuola pubblica versa in condizioni drammatiche, come dimostrano le mobilitazioni di docenti e studenti di questi giorni, ma alle classi pollaio e alla mancanza di sicurezza si risponde con l’annuncio di nuovi tagli. Nel contempo si bandisce un concorso molto oneroso per lo Stato, per assumere meno insegnanti di quanti entrerebbero stabilizzando i precari già idonei grazie al percorso delle SISS. La Toscana fa bene – conclude Lastri – a far sentire la sua voce, visto che siamo la Regione che si è fatta carico, più di altre, di sopperire ai tagli del governo con risorse proprie».

Lucia Matergi, intervenuta in Aula per illustrare la mozione, si è soffermata sulla situazione degli insegnanti precari «che da anni hanno di fatto la responsabilità dell’istruzione, senza di contro ricevere nessuna certezza del posto di lavoro. Senza contare – ha aggiunto Matergi – che molti di loro provengono dalla dura e costosa selezione delle Siss, su cui ora cala il silenzio, mentre il governo cambia le leggi in corso d’opera. E’ necessario valorizzare il ruolo degli insegnanti giovani – ha concluso – e tutto ciò passa anche dalla loro stabilità lavorativa e dalla continuità del loro percorso di educatori».

 

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