Richiedenti asilo, Nardini: “Nel pisano 9 famiglie pronte ad accogliere. Così rafforziamo il modello toscano”


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migranti-jpg“Il modello di accoglienza diffusa si rafforza, anche nel nostro territorio. Nella provincia di Pisa sono 9 le famiglie che hanno dato disponibilità ad accogliere un richiedente asilo. Il nostro territorio e tutta la Toscana, ancora una volta, mostrano il volto più bello. Chi vuole ricevere informazioni per aderire al progetto può chiamare lo 055.4383030, il numero della Regione attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 (e il giovedì anche dalle 14 alle 17)”, dichiara Alessandra Nardini, consigliera regionale Pd in merito al progetto d’accoglienza dei richiedenti asilo in famiglia messo in piedi dalla Regione Toscana.

 

“Con il modello toscano di accoglienza diffusa nella provincia Pisa sono stati accolti 1130 richiedenti asilo: 1037 nelle 94 strutture Cas (Centri di accoglienza straordinaria) e 83 negli SPRAR  – continua Nardini – L’accoglienza diffusa rimane un modello efficace che, al netto delle strumentalizzazioni e delle polemiche, dobbiamo consolidare: uno schema in tutti i Comuni devono fare la loro parte. Un percorso che ha permesso alla Toscana di evitare grandi concentrazioni, incentivando progetti d’integrazione attraverso gli enti gestori che si occupano di corsi di lingua, pratiche burocratiche. E che ora coinvolge anche le famiglie che vogliono dare una mano. Il progetto d’accoglienza in famiglia, lanciato un anno fa e a luglio autorizzato dal Viminale, è l’ultima declinazione del modello toscano di accoglienza diffusa.  Ieri l’Assessore Vittorio Bugli ha presentatoMohammed, il ragazzo di 21 anni del Gambia, che sarà ospitato da una famiglia di Firenze. Nel giro di due mesi in tutta la Toscana 69 famiglie hanno chiamato il numero messo a disposizione dalla Regione per ospitare un migrante, altri 73 hanno messo a disposizione locali sfitti – conclude Nardini – Nei casi in cui i nuclei familiari si mettono a disposizione, il profugo deve essere  in Italia da almeno sei mesi e potrà restare nella famiglia dai tre mesi e fino a un anno, fermo restando che il percorso può interrompersi in qualsiasi momento. Sono certa che la nostra provincia e tutta la Toscana continueranno a fare la loro parte, rendendoci orgogliosi di una terra accogliente e solidale”.

 

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