“Rimuovere il monumento dedicato al fascista Rodolfo Graziani ad Affile (Roma)”, Nardini, Mazzeo e Pieroni (Pd) raccolgono l’appello dell’ ANPI di Pisa


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“Un’offesa alla coscienza democratica del popolo italiano”. Mozione sottoscritta anche da Niccolai, Spinelli e Vada

 Rimuovere dal Parco di Radimonte (Affile) il monumento dedicato al fascista Rodolfo Graziani. Lo chiedono i consiglieri regionali  del Pd eletti nel collegio di Pisa Alessandra Nardini, Antonio Mazzeo  e Andrea  Pieroni condividendo l’appello promosso dal Comitato provinciale ANPI dopo che l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani aveva già sporto formale denuncia presso la Procura della Repubblica di Tivoli a seguito della costruzione di questo monumento-sacrario. A questo proposito gli esponenti del Pd di Palazzo Panciatichi hanno predisposto una mozione sottoscritta anche dai colleghi Marco Niccolai, Serena Spinelli e Valentina Vadi in cui si impegna la Giunta Regionale ad attivarsi facendo appello al Presidente della Repubblica affinché siano adottati i provvedimenti necessari per la rimozione del monumento che “costituisce – commentano Nardini, Pieroni e Mazzeo – offesa permanente alla coscienza democratica del popolo italiano”. Rodolfo Graziani, infatti, fu uno dei più feroci esponenti del fascismo, firmatario del manifesto della razza, responsabile in Libia ed in Etiopia dell’uccisione di decine di migliaia di uomini, donne e bambini con rappresaglie e con l’impiego di gas letali. L’atto impegna chiede anche a Governo e Parlamento di intraprendere iniziative normative per impedire che  monumenti, sacrari o pubbliche vie e piazze vengano intestati a personalità condannate per gravi reati contro lo Stato  ed implicate in crimini perpetrati durante il periodo fascista.

“La nostra Regione – spiegano Nardini, Mazzeo e Pieroni – ha sempre mostrato grande sensibilità in merito alla conservazione  e alla valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza in quanto valori fondanti dell’ordinamento costituzionale, e che trovano piena espressione nella legge regionale 38/2002 specifica per questa materia.

 

 

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