Il consigliere regionale chiede al presidente Giani di organizzare una nuova e obiettiva occasione di confronto
«Ma la Lega Nord non era dalla parte dei popoli che lottano per l’indipendenza? Evidentemente, questo vale solo se si parla di Padania, Veneto e poco altro. Non certamente per il popolo Saharawi, che da Repubblica oppressa e occupata da un regime, per i leghisti toscani viene declassata in mera “questione del Sahara Occidentale”, senza alcuna possibilità di contraddittorio».
Lo dice Nicola Ciolini, consigliere regionale Pd, intervenendo nella polemica seguita all’invio di lettere di protesta indirizzata al presidente Giani da parte di Gianni e Andrea Gianassi per stigmatizzare i contenuti di un convegno promosso dal gruppo della Lega Nord nella sede del Consiglio regionale sul Marocco.
«Sono convinto che ognuno ha la libertà di organizzare convegni per discutere di quel che gli pare – prosegue Ciolini – ma è bene chiarire che quando si parla di Sahara Occidentale, non si fa riferimento a una questione interna a uno Stato, ma stiamo parlando di un popolo che da decenni lotta per vedere riconosciuto un diritto sacrosanto, peraltro confermato in diverse risoluzioni delle Nazioni Unite che hanno condannato l’occupazione militare da parte del Marocco. La Toscana conosce bene questi fatti, e storicamente è stata protagonista di una rete di amicizia e solidarietà, fatta dalla stessa Regione e da decine di Comuni. Sono stato anch’io qualche anno fa nelle città tendopoli della RASD – racconta Ciolini – è ho ben chiara la situazione politica e umanitaria di quel popolo. Ora – conclude il consigliere – sarà opportuno che il Consiglio regionale, attraverso il suo presidente, peraltro da sempre molto sensibile a questi temi, si faccia promotore di un incontro pubblico per ristabilire verità ed equilibrio nella valutazione della situazione in quella parte del mondo. Ricordo infine che lo scorso 15 febbraio abbiamo approvato in Consiglio una mozione per ribadire la solidarietà al popolo Saharawi e ad impegnare la giunta a continuare la propria azione di sostegno e coordinamento a livello regionale tra i vari soggetti che assicurano con specifici progetti aiuto e supporto alla quella popolazione».