Sanità: i vertici delle nuove Asl. Marras e Scaramelli: “Dirigenti di valore e esperienza. Saranno i primi attuatori della riforma”


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dgaslLa commissione Sanità ha ascoltato i tre direttori generali e i tre direttori della programmazione di Area Vasta indicati dalla Giunta.

“Quello che l’assessore Stefania Saccardi sta ben guidando, con la Giunta e il nostro gruppo in Consiglio regionale, è un percorso sul quale anche oggi ribadiamo piena fiducia e la volontà di andare avanti senza esitazioni, per dare alla sanità toscana la nuova organizzazione in grado di mantenerla a livelli di eccellenza e di rispondere sempre meglio ai bisogni di salute dei cittadini. La nomina dei direttori generali delle nuove Asl e dei direttori della programmazione, infatti, segna l’inizio del sistema previsto dalla nuove legge regionale, che si baserà su una programmazione dei servizi di Area Vasta. E il loro ruolo, che è stato importante nella fase di transizione, lo sarà ancora di più da adesso per far sì che la riforma sia pienamente attuata e i principi si traducano in azione e in effetti concreti sui territori. Sulle nomine proposte dalla Giunta c’è piena condivisione da parte del gruppo Pd, si tratta di professionalità consolidate e di grande esperienza, elementi che riteniamo indispensabili per guidare la sanità toscana nella fase di novità che sta attraversando. Quella del consigliere Bambagioni, che ha espresso voto contrario su una proposta di nomina, è invece una posizione  determinata da motivazioni personali, che non incide sulla valutazione politica complessiva” – è la dichiarazione del capogruppo Pd Leonardo Marras.

“Ricevere in audizione le persone indicate dalla Giunta per i vertici delle tre nuove aziende sanitarie, così come la possibilità per la Commissione di esprimere un parere, rappresentano novità introdotte dalla nuova legge. Nel rispetto dei ruoli istituzionali, secondo i quali le nomine e il governo della sanità spettano alla Giunta, quello di stamani è un passaggio importante, non solo dal punto vista tecnico ma soprattutto dal punto di vista politico. Al Consiglio regionale, infatti, spetta il compito di indirizzare e di valutare le azioni di governo della sanità regionale, e oggi dunque la politica si riappropria di un proprio ruolo, e lo fa con trasparenza. La politica deve restare fuori dall’azione amministrativa e gestionale dei direttori, ma essendo rappresentanza dei cittadini e dei territori deve svolgere il proprio ruolo di verifica e di relazione con i territori. Si tratta di un cambio di verso, che prevede un nuovo tipo di relazione e di scambio tra i direttori e la commissione, oltre a momenti annuali di valutazione dei risultati” – ha commentato Stefano Scaramelli (Pd), presidente della Commissione sanità e politiche sociali.                        

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