Sanità, Intramoenia ed Extramoenia, Approvata Mozione Pd


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Scaramelli, Bambagioni e Marras(PD): “Intramoenia risorsa importante per il sistema ma bisogna rivedere la regolamentazione in Toscana. Vera contraddizione l’extramoenia, fare battaglia nazionale”.

Il Consiglio regionale ha approvato una mozione che impegna la giunta regionale ad attuare una piccola rivoluzione nella gestione dell’esercizio della libera professione nelle strutture sanitarie pubbliche. Chiesto anche un impegno nei confronti del governo per il progressivo superamento dell’extramoenia.

ospedaleFIRENZE 20.04.2016 – “Rivedere, laddove necessario, la regolamentazione esistente in merito alle erogazioni di prestazioni sanitarie in regime intramoenia e rafforzare le azioni per l’organizzazione di un sistema aziendale centralizzato che gestisca in maniera efficiente le liste di attesa, anche utilizzando campagne di recall almeno semestrali, con l’obiettivo di allineare i tempi di erogazione delle prestazioni in ambito istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di libera professione intramoenia, al fine di assicurare che il ricorso a quest’ultima sia conseguenza della libera scelta del cittadino e non di carenza nell’organizzazione dei servizi resi in ambito istituzionale.

Proseguire nelle politiche tese al completo rientro dei professionisti nelle strutture aziendali pubbliche nonché a favorire la possibilità, da parte delle aziende, di acquisire dal professionista prestazioni di particolare rilevanza clinico assistenziale (cardiochirurgia, neurochirurgia, oncologia, etc.) al fine di non duplicare le liste di attesa sulle medesime prestazioni rese in regimi diversi.

Valutare la fattibilità di intervento sulle soglie di remunerazione delle prestazioni erogate in regime di intramoenia, tale per cui al crescere dei compensi di cui alle attività libero-professionali cresca progressivamente la quota trattenuta dall’azienda sanitaria nell’ambito della quale la prestazione è stata erogata. Attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni affinché si proceda al rafforzamento del principio dell’esercizio esclusivo della professione sanitaria all’interno del sistema pubblico mediante il superamento progressivo della possibilità di esercitare contestualmente la libera professione extramoenia”.

Sono questi gli impegni principali affidati alla giunta regionale da una mozione presentata dal gruppo Pd in Regione, primi firmatari il capogruppo Leonardo Marras ed il presidente della commissione sanità Stefano Scaramelli, ed approvata oggi dal Consiglio regionale

La mozione è stata illustrata in Aula da Scaramelli, che ha parlato dell’attività intramoenia come “una risorsa per il sistema pubblico” che ha certo bisogno di essere regolamentata meglio, ma alla quale non si può rinunciare.

«Noi sull’intramoenia – ha spiegato il presidente della commissione sanità – poniamo la questione di una nuova regolamentazione seria ed efficace. Il nostro sistema sanitario non può rinunciare all’apporto della libera professione, che tra l’altro, può portare redditività, perché c’è un principio da difendere con forza: la possibilità di scelta del professionista da parte del cittadino. E questo può avvenire dentro le strutture pubbliche, quindi a prezzo calmierato e sotto controllo. La stessa questione delle liste d’attesa, non è strettamente collegata all’attività intramoenia ma il loro allineamento può e deve diventare elemento di valutazione dei nuovi manager che gestiscono le aziende. Insomma – ha continuato Scaramelli – abbiamo bisogno di più professionisti, bravi, giovani, di più risorse da investire e di una nuova regolamentazione che consenta efficienza e trasparenza. La vera contraddizione, quindi, è piuttosto da ricercare nell’attività extramoenia, perché non si può lavorare la mattina per un’azienda e il pomeriggio per un concorrente. Per questo abbiamo posto la necessità di una battaglia nazionale per il suo superamento. L’obiettivo – ha concluso Scaramelli – è avere più professionisti, i migliori, nel sistema pubblico magari in regime di esclusività».

Nel corso del dibattito è intervenuto anche Paolo Bambagioni (Pd), che ha ricordato come “la finalità primaria rimane il miglioramento del sistema di cura dei cittadini. Per fare ciò è doveroso perfezionare i meccanismi di controllo, cosa in grado di portare benefici anche per lo snellimento delle liste di attese” ed ha citato l’esempio dell’Emilia Romagna e di altre nazioni europee.

«In ogni caso – ha aggiunto Bambagioni – sarebbe un errore imperdonabile mortificare il lavoro dei professionisti all’interno del sistema sanitario toscano, che potrebbero anche decidere di lasciarlo. Per questo – ha concluso – bisogna riconfermare la natura di un sistema pubblico misto, in grado di valorizzare le professionalità».

Infine, per i democratici, è intervenuto il capogruppo Leonardo Marras.

«La nostra mozione – ha esordito Marras – non è, come qualcuno ha affermato, la risposta del Pd all’iniziativa politica del presidente Rossi. Noi siamo entrati ampiamente nel merito della questione e abbiamo espresso un giudizio sull’applicazione dell’intramoenia in Toscana. Abbiamo rilevato che questa attività ha le sue implicazioni con il problema delle liste di attesa e poniamo quindi l’esigenza di una modifica, di un’ulteriore regolamentazione. Ma dobbiamo dire con chiarezza che in Toscana, di fronte a poche situazioni anomale, il sistema intramoenia offre standard di qualità generalmente buoni e quindi per mere affermazioni di principio non bisogna correre il rischio di buttare via il bambino con l’acqua sporca. Perché il valore che vogliamo salvaguardare è quello della libera scelta del cittadino del professionista all’interno delle strutture pubbliche».

Marras ha poi ricordato che il “dentro o fuori” per la libera professione fu una scelta di fondo della riforma Bindi del Servizio sanitario nazionale e si è detto convinto che oggi, alla luce dell’esperienza di questi anni, “c’è bisogno di un’altra scelta chiara: superare l’extramoenia”.

 

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