Sanità, Prevenzione andrologica, Vannucci (Pd) porta il caso in regione: “Nel prossimo Piano sanitario si pensi a progetti con scuola e associazionismo per progetti di prevenzione andrologica”


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“In Italia meno del 5% dei ragazzi sotto i vent’anni risulta avere effettuato una visita andrologica, mentre più del 40% delle ragazze della medesima età sono state almeno una volta da un ginecologo, per riuscire ad aumentare la percentuale di ragazzi che effettuano una visita ho deciso di portare il tema della necessità di un impegno tra i banchi del Consiglio regionale. Con un mozione chiedo alla Giunta regionale in previsione dell’elaborazione del prossimo Piano sanitario sociale regionale di valutare la possibilità di predisporre, in collaborazione con il mondo della scuola e dell’associazionismo, un progetto di intervento in materia di prevenzione andrologica nel quale coinvolgere i giovani adolescenti maschi nell’ottica di ridurre gli effetti negativi di specifiche patologie in relazione alla sessualità ed alla vita affettiva e relazionale”. E’ quanto dichiara Andrea Vannucci, consigliere regionale Pd e componente della Commissione Sanità presentando la mozione “In merito al coinvolgimento dei giovani adolescenti in progetti di prevenzione andrologica”.

“Ricordo che La Regione Toscana – continua Vannucci – nel Piano sanitario sociale integrato regionale 2018-2020 ha previsto la diffusione su tutto il territorio di Consultori Giovani, punti di accesso dedicati alla fascia d’età 14-24 anni, dove operano team multiprofessionali per la promozione della salute, l’assistenza e consulenza sui temi legati alla sessualità, alla vita affettiva e relazionale. Si rende però necessario implementare la collaborazione tra il settore socio-sanitario e il mondo della scuola in materia di stili di vita, educazione sessuale e all’affettività, prevenzione delle dipendenze. Nonostante la conoscenza dell’andrologo come medico di riferimento per l’ambito sessuale maschile sia migliorata, essendo aumentata dal 4% del 2000 ad oltre il 13% , questa percentuale rimane ancora molto bassa e necessita di essere incrementata specie in relazione ai maschi adolescenti. Sicuramente le azioni messe in campo in questi anni dalla Società Italiana di Andrologia (SIA) promuovendo campagne di sensibilizzazione hanno aiutato molto nella consapevolezza e consulenza su problematiche di natura andrologica e sessuale, anche se il mondo scientifico sostiene che la prima visita andrologica andrebbe effettuata già nell’infanzia, dal momento che eventuali anomalie negli organi genitali si manifestano molto precocemente e devono essere trattate il prima possibile. Purtroppo – conclude Vannucci – l’unica forma di screening di massa che veniva effettuata sulla popolazione maschile era la visita di leva obbligatoria, abolita quella non si sono trovate soluzioni alternative e appare chiaro, dai numeri riportati sopra, quanto sia necessario pensare a una soluzione alternativa.

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