Volterra “Città toscana della Cultura 2022”, ok del Consiglio regionale; Pieroni: «Un’opportunità straordinaria per la città e per la Toscana tutta»


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L’Assemblea toscana ha approvato a maggioranza la mozione che chiede alla Giunta regionale un impegno anche economico per attuare il programma di “Rigenerazione Umana” presentato in occasione della candidatura a Capitale italiana della cultura 2021

«La città di Volterra col dossier “Rigenerazione Umana” di grande qualità creativa e innovativa, che ha visto una grande partecipazione di giovani, si è classificata tra le prime dieci candidate a Capitale italiana della cultura, un esito straordinario, per niente scontato. Per questo abbiamo apprezzato la proposta del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, di istituire il titolo di Città toscana della Cultura che dovrà essere formalizzato con apposita legge. Una proposta utile per valorizzare città e luoghi di media dimensione che non siano capoluoghi di provincia, ricchi però di elementi storici, culturali e artistici. Con la mozione approvata oggi dall’Assemblea toscana chiediamo alla Giunta regionale di stanziare una prima dotazione finanziaria già nella prossima variazione di bilancio, per far sì che la città di Volterra sia la prima Città toscana della Cultura e lo possa essere al meglio».  E’ quanto dichiara Andrea Pieroni, consigliere regionale Pd illustrando in Aula la mozione In merito al sostegno a Volterra come “Città Toscana della Cultura 2022”.

«Volterra, che in epoca antica è stata capitale politica ed economica, oggi potrà fungere da laboratorio sperimentale pe chi vorrà candidarsi a partire dal 2023. Proprio per questo, il percorso avviato dalla città ha bisogno del massimo sostegno della Regione, anche sul versante economico. Il Comune ha già pronto un progetto ambizioso e organico, articolato in una serie di azioni. Ne cito una per tutte: la grande mostra dedicata ai 500 anni della “Deposizione” del Rosso Fiorentino, datata 1521. Le idee e le competenze ci sono, servono le risorse per mettere in moto la macchina. Il Comune farà la propria parte ma con le risorse a disposizione non potrà fare tutto».

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