Sanità Toscana, Bugli e Ruggeri replicano al Pdl: “Sviluppi di oggi in linea con quanto fatto fin dall’inizio della vicenda Massa. Il Pdl attacca noi per nascondere la propria crisi”


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“Ringraziamo l’assessore Scaramuccia per aver dato il suo contributo in questi anni”

FIRENZE 23.05.2012 (c.b.) «Tante parole da parte del Pdl, ma i fatti dicono che chi ha portato alla luce la vicenda di Massa è stata la Regione, grazie anche allo strumento di certificazione dei bilanci delle Asl di cui si è dotata. E chi dal primo momento aveva ammonito che ci potessero essere dei risvolti penali è stato proprio il presidente Rossi, che denunciò i fatti alla magistratura. Gli sviluppi di oggi stanno nella linearità di questo percorso, sviluppi che certamente dovranno essere verificati dagli organi inquirenti. Che questi ultimi avvenimenti siano coincisi con la notizia delle dimissioni dell’assessore regionale alla Salute e la sua sostituzione comprendiamo possa essere un’altra occasione per il centrodestra per strumentalizzare, cosa che periodicamente si ripropone. Ma sempre di mera coincidenza si tratta. Semmai appare davvero singolare che un partito uscito con le ossa frantumate nell’ultima competizione elettorale e che si interroga addirittura sulla sua esistenza, insista ancora sulla linea della strumentalizzazione, cercando forse un nuovo polverone per nascondere la grave crisi che li coinvolge». Lo dicono Vittorio Bugli, capogruppo del Pd in Consiglio regionale e Marco Ruggeri, vicecapogruppo e responsabile sanità del Pd toscano. «Confermiamo e rinnoviamo i sentimenti di stima a Daniela Scaramuccia – proseguono Bugli e Ruggeri – e la ringraziamo per il lavoro fatto in questi due anni, un periodo particolarmente difficile per la sanità toscana a causa dei pesanti tagli di risorse dei trasferimenti statali da parte del governo. Nonostante ciò, Scaramuccia è riuscita a dare il suo contributo affinché il sistema sanitario toscano rimanesse uno dei migliori, se non il migliore, del paese. Del resto, ci sembra puerile pensare ed affermare che esso si possa reggere sulla propaganda. Quando si cura una persona, si eseguono operazioni chirurgiche, si mettono alla prova professionalità ed efficienza delle attrezzature, la propaganda ha il fiato corto. Quello che conta è il giudizio che i cittadini danno del servizio, poiché lo misurano sulla propria pelle. E finora, proprio i cittadini hanno mostrato di apprezzare la qualità del nostro sistema. Ci chiedono di riparlarne in Consiglio regionale – concludono Bugli e Ruggeri – lo abbiamo fatto tante volte e non abbiamo problemi a discuterne ulteriormente».

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