Servizi socio-sanitari: il sistema toscano per l’integrazione


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A maggioranza il Consiglio approva due leggi, primo firmatario Simone Naldoni (Pd). Respinta quella di Stefano Mugnai (Forza Italia), che chiedeva l’abolizione delle Società della salute

Firenze 15 luglio 2014 –Il Consiglio regionale approva a maggioranza due leggi per far nascere in Toscana un nuovo sistema d’integrazione socio-sanitaria, che superi l’esperienza delle società della salute ed introduca una governance articolata su più livelli. Lo scopo delle due proposte di legge, primo firmatario Simone Naldoni (Pd) è di giungere ad una gestione associata del settore sociale a livello di zona-distretto, sia che i Comuni siano obbligati a farlo per legge, sia che non lo siano. In pratica ci saranno due opzioni: agire in convenzione, oppure gestire attraverso la Società della salute (Sds), dove l’esperienza sia stata positiva e sia stato deciso di non scioglierla con un nuovo passaggio in Consiglio comunale, con una nuova assemblea Sds e dopo che la Regione abbia sentito la Conferenza dei sindaci.
Inoltre viene disciplinata la partecipazione degli utenti, del volontariato e del terzo settore, per creare un sistema omogeneo in tutta la Toscana. La pianificazione è valida a livello aziendale.
È stata invece respinta dall’aula la proposta di legge che chiedeva l’abolizione delle Società della salute, primo firmatario il vicepresidente della commissione regionale sanità Stefano Mugnai (Forza Italia). Simone Naldoni, illustrando le due proposte all’aula, ha sottolineato i profondi cambiamenti che hanno interessato il settore negli ultimi anni, sotto il profilo istituzionale, come la riforma del Titolo V della Costituzione, economico, sociale e politico, relativamente alle società della salute. A suo parere Regioni e Comuni si sono trovati in difficoltà per la diversa ripartizione delle competenze, la mancata definizione dei livelli essenziali di assistenza sociale, i tagli lineari che hanno impedito una riqualificazione della spesa. Naldoni ha precisato che il nuovo sistema di integrazione socio-sanitaria, che salvaguarda il ruolo fondamentale degli enti locali, si basa sulla gestione associata a livello di ambito, che coincide con la zona distretto. “Non prevediamo automatismi per le società della salute – ha precisato – Rimarranno quelle che dimostreranno di convergere verso gli obbiettivi del sistema”.

Lucia Matergi (Pd) ha sottolineato che la proposta della maggioranza vuole dare un risposta proprio alla risoluzione unanime del Consiglio regionale, che chiedeva di superare le società della salute, salvaguardando l’integrazione socio-sanitaria e valorizzando il ruolo degli enti locali. “La proposta di Mugnai non indica una strada – ha dichiarato – Le nostre proposte colmano un vuoto”. A suo giudizio le previsioni dettagliate permetteranno una più agevole applicazione.

Leggi le due leggi approvate:

sanita1

sanita2

 

 

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