Shoah, Giachi: “Diamo un futuro alla memoria, il pellegrinaggio ad Auschwitz costituisca un obbligo civile per ogni paese Ue”


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Attivarsi nei confronti del Ministero competente, e tramite quest’ultimo presso le istituzioni europee, affinché per ogni cittadina e cittadino maggiorenne dell’Unione si creino le condizioni per le quali il viaggio al campo di sterminio di Auschwitz (Oswicim) costituisca un obbligo civile in funzione sia della condivisione e della conservazione della memoria dello sterminio del popolo ebraico, delle deportazioni militari e politiche messe in atto dal nazifascismo, sia del consolidamento del comune processo di costruzione dell’identità di cittadino europeo.
E’ quanto chiede con la mozione In merito alle azioni in favore dei giovani cittadini dell’Unione europea per consolidare la memoria dello sterminio del popolo ebraico, delle deportazioni militari e politiche messe in atto dal nazifascismo la consigliera regionale del Partito Democratico Cristina Giachi.
“Già dall’immediato dopoguerra – spiega Giachi – gli ex deportati, comprendendo il forte potenziale di coinvolgimento in un pellegrinaggio ai campi di sterminio per trasmettere la memoria delle tragedie del nazi-fascismo, hanno deciso di organizzare viaggi nei lager rivolgendosi alle scuole, alle istituzioni e alla cittadinanza, con il coinvolgimento dei superstiti e dei familiari dei deportati uccisi in qualità di “accompagnatori” d’eccezione. Il “Treno della Memoria” (attivo dal 2002), e la collegata Summer School, con cui studenti e insegnanti delle scuole superiori, oltre a studenti universitari, ogni due anni e intervallato dal meeting sulla memoria, partono da Firenze per Auschwitz (Oswicim), rappresenta indubbiamente l’impegno messo in campo da parte della Regione per la salvaguardia della nostra memoria storica. E, proprio dopo l’esperienza apripista della Toscana, altre regioni hanno provveduto ad organizzare pellegrinaggi presso i luoghi della Shoah, mentre nel 2004 la stessa Associazione “Treno della Memoria” prese vita dalla “fortissima necessità di ragionare su una vera risposta sociale e civile da dare alle guerre e ai conflitti attraverso l’educazione alla cittadinanza attiva e la costruzione di un comune sentire di cittadinanza europea”.
Tutte queste iniziative, come la pietra d’inciampo posata oggi dal Comune di Firenze nel luogo dove fu arrestato nel novembre del 1943 il rabbino Nathan Cassuto, costituiscono un investimento nella cultura di tutti noi. Come ricorda spesso Ugo Caffaz, tra i primi promotori in Toscana dei viaggi ai luoghi della Shoah, questi pellegrinaggi rappresentano “una forma di educazione popolare importante, che segnano la continuità, spesso, di memorie familiari e di comunità”, fondamentali per “costruire radici”; credo siano proprio queste le radici che dobbiamo coltivare, con progetti come quello che auspico con questa mozione, rivolto alle nuove generazioni, per da un futuro alla memoria e un futuro all’Europa”.
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