Sport, Riforma degli enti sportivi professionistici e dilettantistici e la disciplina del rapporto di lavoro sportivo


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Vannucci (Pd): “Non c’è tempo da perdere, il mondo dello sport ha bisogno di certezze, non di ulteriori interrogativi”

Il consigliere regionale del Pd Andrea Vannucci porta la riforma dello sport voluta dal ministro Spadafora in Consiglio regionale con una mozione in cui chiede alla Giunta un impegno presso il Governo e Parlamento

 

“E’ assolutamente necessario ridefinire il concetto di lavoratore sportivo e di collaboratore sportivo previsto nel testo. Non si può non considerare anche le figure centrali nella vita delle associazioni sportive e degli impianti stessi. Non dobbiamo poi perdere l’occasione per ridimensionare le responsabilità in capo ai presidenti delle società sportive che già ne hanno fin troppe e infine non è accettabile un ostracismo nei confronti dei dipendenti pubblici che sono per tante società sportive linfa assolutamente vitale. Sono alcune delle richieste di modifiche che il mondo dell’associazionismo sportivo dilettantistico da più parti ha richiesto al Governo, sollevano una serie di preoccupazioni che ritengo fondate, spiega Andrea Vannucci, consigliere regionale Pd fiorentino e primo firmatario della mozione “In merito al allo schema di decreto legislativo, attuativo dell’art. 5 della L. 86/2019, in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”.  

“Non c’è tempo da perdere – prosegue Vannucci – la riforma contiene senza dubbio spunti assolutamente interessanti e doverosi, anche di grande valore culturale e operativo, come le novità in tema di sport al femminile, ma la riforma adesso in discussione apre una serie di grandi punti interrogativi in un mondo che a causa del covid19 e dell’emergenza che stiamo vivendo non aveva bisogno di ulteriori incertezze. Le esigenze fondamentali che la legge di riforma dello sport si pone di affrontare, da un lato quella di tutela del lavoratore, dall’altra quella di garantire la sostenibilità del “sistema sport” sono in linea di principio condivisibili, ma la traduzione degli stessi in norme non è assolutamente soddisfacente. Credo che i punti fatti emergere dal mondo sportivo dilettantistico in questi mesi meritino di essere tenuti in considerazione. Non da ultimo – prosegue Vannucci – sono molto preoccupato perché il superamento del vincolo sportivo, così come è stato strutturato, porterà inevitabilmente a un livellamento verso il basso delle scelte delle società sportive  in fatto di organizzazione e di  investimento in tecnici, formatori e delle varie figure professionali di questo mondo. Esattamente il contrario di quello che serve davvero per la crescita dei ragazzi”.

“Le alternative sono già presenti nel mondo dello sport, penso per esempio alla normativa in merito di alcune nostre federazioni, spero si voglia procedere in questa direzione – conclude Vannucci – Pertanto, chiedo che la nostra Regione continui a dimostrare fattivamente attenzione e sostegno alle centinaia di associazioni che si trovano in questa situazione attivandosi nei confronti del Parlamento ed in particolare del Governo, anche attraverso la Conferenza delle Regioni, in modo che vengano accolte tutte le richieste di modifica al decreto legislativo che arrivano dal nostro territorio”.

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