Stop alle dimissioni in bianco, Una legge per la Toscana firmata Pd, Pdl, Idv, Udc, Fed. Sinistra e Socialisti.


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La Regione Toscana avrà presto una legge per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco? Dopo la recente approvazione unanime di una mozione in Consiglio regionale, arriva ora una proposta di legge bipartisan, firmata da esponenti di quasi tutti i gruppi consiliari e cioè: Vittorio Bugli (Pd), Alberto Magnolfi e Nicola Nascosti (Pdl), Marta Gazzarri (Idv), Giuseppe Del Carlo (Udc), Monica Sgherri (Fed. Sinistra) e Pieraldo Ciucchi (Socialisti). La proposta di legge si pone l’obiettivo di introdurre alcune disposizioni che contrastino l’odioso fenomeno delle dimissioni in bianco, “illegittimo atto estorsivo – si legge nella relazione di accompagnamento alla proposta – compiuto da alcuni datori nei confronti del lavoratore al momento dell’assunzione, consistente nella firma, senza apposizione di data, di una lettera di dimissioni che il datore liberamente può utilizzare, quando più lo ritenga opportuno, per cessare unilateralmente il rapporto di lavoro senza oneri o con oneri fortemente ridimensionati”. Un fenomeno che, com’è noto, colpisce soprattutto le donne, in particolare quelle che decidono di avere un figlio. Tutto ciò, precisano i promotori, dovrà avvenire “nelle more della verifica che la Giunta regionale è chiamata a fare (in forza dell’approvazione della mozione consiliare) in sede di Conferenza Stato- Regioni sugli spazi di intervento del legislatore regionale sulla materia. La proposta di legge toscana vorrebbe recuperare lo strumento del modulo “tracciabile”, quello previsto dalla legge 188 del 2007, norma che è stata soppressa nel 2008, che rendeva nulle le dimissione rese diversamente dall’utilizzo di un apposito modulo diffuso dal Ministero del lavoro, con validità quindicennale, scaricabile da internet e dotato di elementi certi di riconoscimento del lavoratore e del datore, nonché della data di emissione. Se la proposta di legge sarà approvata, in Toscana sarà introdotto quindi l’obbligo per le imprese che accedono ai contributi e alle agevolazioni regionali di cui alla LR 35/2000, nonché per quelle che effettuano lavori, eseguono prestazioni o rendono forniture agli enti pubblici, Regione in testa, di utilizzare per “le dimissioni volontarie della lavoratrice o del lavoratore, ovvero della prestatrice d’opera o del prestatore d’opera sono rese” appositi moduli “predisposti dalla Giunta regionale e resi disponibili in via telematica o, previa sottoscrizione di specifico accordo, attraverso le organizzazioni sindacali e di categoria operanti in Toscana”. Dura la sanzione per chi non utilizzerà i moduli: la revoca totale del finanziamento concesso dalla Regione.

Il testo della proposta di legge

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