Tenuta di Suvignano, dal Consiglio regionale spinta per il potenziamento delle attività


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Approvata all’unanimità la mozione della consigliera Anna Paris (Pd): «Rilanciare Suvignano valorizzando e ampliando le sue attività»
Valorizzare la Tenuta di Suvignano potenziando e ampliando le sue attività con un piano d’intervento teso a incidere sulla produttività e redditività dell’azienda per renderla in grado di contribuire a creare lavoro sul territorio. E’ questo l’obiettivo della mozione presentata dalla consigliera Anna Paris (Pd) e approvata all’unanimità dalla Commissione sviluppo economico del Consiglio regionale.
«Chiediamo un cambio di passo per la gestione della Tenuta di Suvignano – spiega la consigliera Anna Paris – Per dare stabilità e un futuro alla Tenuta c’è bisogno di potenziare la redditività della società modernizzando l’attività agricola e introducendo nuovi processi produttivi come ad esempio quelli di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Solo con questo potenziamento è possibile rendere autonoma la gestione della Tenuta che, anche per gli effetti della pandemia, in questi anni si è retta soprattutto grazie ai contributi regionali.  Chiediamo, inoltre, che venga valutata la possibilità di ottenere la qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP) per perfezionare la natura della società e poter accedere alle agevolazioni di natura fiscale e tributaria, oltre che per l’accesso ai piani di sviluppo rurale. L’approvazione unanime di questa mozione rappresenta un primo importante passo affinché dalla Regione prenda avvio un piano delle attività teso a trasformare Suvignano in un’azienda agricola modello e all’avanguardia con l’impiego di innovazione in campo agricolo».
«Vogliamo essere uno stimolo per la rinascita di questo bene così importante che può produrre ricadute positive in termini economici e occupazionali per il territorio senese – conclude Anna Paris -. Il mio impegno a seguire l’attuazione di quanto chiede questa mozione che intende contribuire alla sfida per la valorizzazione di un bene simbolo confiscato alla mafia».
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