Treni regionali, “Basta con i disagi, tornare ai livelli pre-covid”


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Consiglieri Pd sui treni. Conferenza stampa per chiedere impegno ai gestori e al Governo, azionista unico di Fs.

“Ora basta con i disagi sui treni regionali”. Il gruppo Pd in Consiglio regionale alza la voce e chiede di garantire ai pendolari l’affidabilità del servizio ai livelli previsti dal contratto, maggiore impegno e investimenti di Trenitalia e Rfi, l’impegno del governo, azionista unico di Fs, per sostenere il trasporto regionale.

Per farlo ha dedicato una mattina di ascolto e di condivisione, con molti consiglieri Dem che hanno viaggiato in contemporanea sui convogli regionali delle diverse linee.  Riportandone gli esiti in una conferenza stampa tenutasi oggi a Firenze, alla quale hanno preso parte, tra gli altri, Vincenzo Ceccarelli, capogruppo PD, Lucia De Robertis, presidente della IV commissione, Francesco Gazzetti, consigliere regionale e responsabile infrastrutture del Pd regionale e, in collegamento, Emiliano Fossi, segretario PD Toscana.

«Diversi consiglieri regionali del Pd – ha detto in apertura Ceccarelli – prendono regolarmente il treno per arrivare a Firenze e conoscono bene le problematiche delle diverse linee, ma oggi abbiamo voluto accendere ulteriormente i riflettori su una situazione che non è più accettabile, perché al grande impegno profuso dalla Regione, nell’attuazione del contratto di servizio in essere, non corrisponde da parte dei gestori Trenitalia e Rfi un livello adeguato di servizio, con particolare riguardo ad alcune linee. Non chiediamo la luna – ha spiegato Ceccarelli – ma almeno di tornare ad una affidabilità del servizio paragonabile a quella che era stata raggiunta prima del covid. Nel novembre del 2019, la Regione Toscana e Trenitalia firmarono un innovativo contratto di servizio che avrebbe dovuto garantire agli utenti del trasporto pubblico in Toscana, una qualità del servizio sempre più alta, partendo dal buon livello raggiunto negli anni precedenti. Nel 2018, nelle 14 tratte ferroviarie nelle quali è organizzato e garantito il servizio di trasporto pubblico su ferro in Toscana, si era raggiunto un livello di affidabilità ancora più alto, tanto che non fu pagato nessun bonus mensile nel corso dell’intero anno, con indice di affidabilità che era pari al 96,4%.  L’anno successivo, l’ultimo del periodo pre-covid, nei dodici mesi, i bonus pagati sulle 14 linee furono in tutto soltanto 4 (ricordiamo che il cosiddetto bonus è un ristoro mensile che viene pagato agli abbonati quando l’indice di affidabilità di una linea scende sotto il livello fissato dal contratto, n.d.r.). Nel 2020, il covid sconvolse la vita di tutti i noi e inevitabilmente sconvolse anche il trasporto pubblico, su gomma e su ferro. Nel 2023 è finita ufficialmente la pandemia e i treni erano tornati a riempirsi come prima, prevalentemente, di lavoratori e studenti. Nel frattempo è proseguito il processo di rinnovamento del materiale rotabile così come fissato nel contratto tra Regione e Trenitalia, che consentirà di giungere al suo completo rinnovamento (il contratto prevede investimenti per 912 milioni, necessari per acquistare 100 nuovi treni). Ma purtroppo l’affidabilità di molte linee regionali è scesa e in qualche caso addirittura crollata, come dimostra il dato relativo ai bonus pagati nello scorso mese di dicembre, quando in un solo mese è maturato il diritto al bonus su ben 8 delle 14 linee toscane. Basti dire che sulla linea Firenze-Arezzo-Chiusi, la più utilizzata dai pendolari toscani insieme alla linea Firenze-Livorno, nel gennaio del 2018 il livello di affidabilità del servizio era pari al 99,3, mentre nello scorso dicembre è stato pari al 96,5%. Percentuali che precipitano se si guarda alle sole fasce in cui si arriva ai picchi di servizio, ovvero nelle cosiddette fasce pendolari del mattino e del pomeriggio con disagi di ogni genere. Questa situazione non è più accettabile. Per questo abbiamo deciso di mobilitarci a sostegno dell’azione dell’assessore Baccelli nei confronti dei gestori, al fine di ottenere risposte in tempi celeri. E in questo senso importante sarà anche l’impulso che deve arrivare dal Governo, ovvero l’azionista unico di Fs, per garantire che il servizio regionale sia centrale nelle strategie di chi lo gestisce e siano resi disponibili i finanziamenti necessari al potenziamento dell’infrastruttura. In questo senso – ha concluso il capogruppo – presenteremo un atto in Consiglio per chiedere che sia istituito un tavolo tecnico nazionale sul trasporto regionale».

 

«Esprimo vicinanza e sostegno nei confronti di questa iniziativa, dal grande valore politico, che il Gruppo PD in Consiglio regionale ha preso – ha commentato il segretario del PD Toscana Emiliano Fossi – Un’azione che ha permesso di toccare con mano i problemi di cittadine e cittadini, registrando disservizi e criticità, e da cui parte la richiesta a RFI di dare risposte. Come partito regionale e come deputati PD non solo ci siamo e sosteniamo il gruppo, ma porteremo avanti delle iniziative nei territori e la presentazione di un atto in Parlamento. Al ministero delle Infrastrutture, però, chiedo – ha proseguito Fossi – un impulso nel garantire il servizio regionale, così come è accaduto nel biennio 2018-2019. Non sfugge che in questi mesi il Governo di Giorgia Meloni non abbia guardato alla Toscana in tono amichevole o comunque nel modo in cui dovrebbe guardare una qualsiasi Regione. Anzi, molto spesso abbiamo avuto la sensazione che stessero provando a metterci in difficoltà, come con il porto di Livorno, con l’alluvione o con la mancata iscrizione in bilancio del payback. L’iniziativa di oggi richiama tutti i soggetti al rispetto del ruolo che ricoprono e alle funzioni che devono mettere in atto».

 

Per Lucia De Robertis, presidente della commissione che si occupa di infrastrutture e mobilità, «il tema dei disservizi sulla linea Arezzo-Firenze è stato affrontato già ad inizio 2023 nella commissione, quando audimmo Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana. Anche in quella sede emersero le forti interconnessioni che quella linea ha con l’andamento del traffico ferroviario a lunga percorrenza nella direttrice transappenninica nord-sud, e la necessità di ulteriori investimenti per aumentare la capacità dell’infrastruttura. Investimenti che il governo, azionista delle ferrovie, deve finanziare con assoluta priorità. Sul tema – aggiunge De Robertis – torneremo in commissione anche la prossima settimana, poiché il 19 marzo incontreremo sia l’assessore Baccelli sia il Movimento consumatori e il Comitato pendolari del Valdarno, nell’ambito di un confronto costante sulla qualità del trasporto pubblico in Toscana che ci porterà sicuramente a riconvocare Trenitalia e RFI».

 

«E’ stata un’iniziativa importante – ha spiegato Francesco Gazzetti – per raccogliere ulteriori elementi utili di conoscenza. Occorre investire nel trasporto ferroviario e nell’infrastruttura e per questo credo che si debba chiedere con forza, come stiamo facendo anche in Parlamento, che il Governo potenzi il fondo nazionale dei trasporti. Maggiori risorse serviranno a ridurre i disagi, investire sulle stazioni che sono anche un importante hub per il turismo e magari per migliorare la connettività di chi utilizza i treni, per lavoro o per studio. E se aumenta l’utilizzo del trasporto su rotaia avremo anche benefici per l’ambiente. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le donne e gli uomini che ogni giorno lavorano nelle stazioni e sui treni regionali e che purtroppo talvolta sono anche oggetto di aggressioni».

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