Turismo, nuova legge regionale. Ieri sera a Pistoia si è svolta la serata organizzata dal gruppo Pd in Regione


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Baldi e Niccolai: “Novità importanti per il settore, opportunità da cogliere nella nostra provincia”

slide-fissa-turismoDare al settore turistico una nuova governance, che ridistribuisce le competenze tra la Regione e i Comuni; introduzione degli ambiti territoriali denominati “prodotto turistico omogeneo”; migliorare la capacità competiva delle strutture ricettive di tipo alberghiero, chiarire ruolo e funzioni delle strutture extralberghiere, in particolare dei bed&breakfast e delle attività non professionali, una normativa specifica per gli affitti turistici alla luce della sharing economy e l’aggiornamento delle norme in tema di agenzie di viaggio e di professioni turistiche.

Sono questi i punti principali del nuovo testo unico regionale sul turismo, attualmente all’esame del Consiglio regionale, al centro di un incontro svoltosi ieri sera a Pistoia, presso il circolo Arci Le Fornaci, ed illustrati da Massimo Baldi e Marco Niccolai. I due consiglieri regionali del Pd, insieme al segretario provinciale Riccardo Trallori, si sono confrontati sulle nuove norme con alcuni sindaci del territorio, ed i rappresentati delle categorie economiche e gli operatori del settore.

E’ stato Marco Niccolai, che è anche membro della commissione sviluppo economico, cultura e turismo, ad illustra i contenuti della proposta attualmente in discussione nell’Assemblea toscana.

Tra le principali novità – ha detto Niccolai – c’è  il nuovo assetto della governance ed il rapporto con i Comuni. Con il superamento delle Province, infatti, la nuova legge prevede che le funzioni di accoglienza e informazione turistica a carattere sovra comunale siano attribuite ai comuni, che le esercitano in forma associata (nella nostra provincia Valdinievole e area pistoiese). Fino a quando non sarà attivato tale esercizio associato, le funzioni di accoglienza e informazione sovra comunale sono esercitate dai comuni capoluoghi di provincia. I singoli comuni hanno comunque alcune competenze importanti: l’esercizio delle strutture ricettive, quello delle attività professionali, l’accoglienza e informazione sull’offerta turistica del territorio comunale. E’ chiaro – ha spiegato Niccolai – che l’obiettivo è quello di spingere i comuni ad associarsi, anche in modo indipendente dai confini amministrativi.  A questo proposito con la nuova legge c’è un incentivo in più, cioè l’associazione tra territori che hanno in comune il cosiddetto “prodotto turistico omogeneo”, cioè l’insieme di beni e servizi di un territorio che compongono un’offerta in grado di rispondere alle esigenze di specifici segmenti della domanda turistica, come ad esempio i cammini ed itinerari storici e religiosi. Nella legge in discussione – ha proseguito Niccolai – abbiamo poi affrontato il tema difficile e nuovo degli affitti turistici, della “sharing economy”, non per limitare e disincentivare, ma per regolamentare meglio nell’interesse dei consumatori e del rispetto della concorrenza leale».

Ed è proprio su questo ultimo punto che sì è concentrato maggiormente il dibattito della serata.

«Non vogliamo avere atteggiamenti punitivi verso questa tipologia di offerta turistica – ha spiegato Massimo Baldi – Il punto è distinguere tra chi affitta case con l’obiettivo di integrare il proprio reddito e chi invece ne fa una vera e propria impresa, un’attività prevalente. Questo ci pare un discrimine equo, che serve a regolamentare, non a vessare, offrendo garanzie agli imprenditori tradizionali del settore. Ma la nuova legge regionale – ha aggiunto Baldi – non si limita a una pur necessaria regolamentazione e a un diverso assetto della governance. L’obiettivo principale è quello di rimarcare la peculiarità turistica toscana e dei suoi diversi territori, offrendo anche opportunità importanti agli operatori, sia in termini di “vendita del prodotto” che in tema di promozione. Certo, siamo consapevoli che questa discussione risente di un quadro normativo incerto, dovuto agli esiti del referendum costituzionale, il cui risultato, tra le altre cose, ci dirà se le Province saranno definitivamente superate o no. Chiaramente – ha concluso Baldi – il mio auspicio è che la vittoria del Sì possa sciogliere definitivamente questo nodo, ma in ogni caso in Regione stiamo discutendo di una proposta di legge flessibile, che ben si sposa con tutti i possibili scenari».

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