Ucraina, Ceccarelli: «Aiutare il popolo ucraino e sostenere i costruttori di pace»


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Il capogruppo Pd è intervenuto durante la seduta d’urgenza del Consiglio regionale della Toscana convocata per affrontare la grave ucraina

 

«Aldilà di tutte le considerazioni che si sono fatte in questi giorni, la domanda che ci facciamo è come possiamo aiutare il popolo ucraino, cosa possiamo fare?».Questa è la domanda che il capogruppo del Pd Vincenzo Ceccarelli si è posto nel chiudere il suo intervento durante il Consiglio Regionale straordinario convocato con urgenza in conseguenza della drammatica invasione russa dell’Ucraina.

«Abbiamo condannato l’invasione russa senza se e senza ma, abbiamo espresso totale solidarietà al popolo Ucraino, ma siamo consapevoli che questo non può bastare – ha aggiunto Ceccarelli – Quello che ho chiaro è che non possiamo e non dobbiamo ricorrere alle armi. Personalmente già le notizie delle forniture di armi mi generano turbamento. E’ difficile farlo capire a chi è vittima di una aggressione così grave, ma credo che dobbiamo essere fedeli fino alla fine alla nostra costituzione. E allora cos’altro?  Possiamo certamente chiedere agli stati di tutto il mondo di boicottare la Russia di Putin, attraverso sanzioni che colpiscano l’economia di questo paese. Possiamo chiedere all’Italia e al mondo intero di aiutare e sostenere i profughi e le vittime di questa guerra, nei modi e nelle forme che saranno possibili. Bene ha fatto il Presidente Giani che, da subito, ha dato disponibilità ad ospitare i profughi ucraini, accogliendo l’appello di sindaci e vescovi».

«Possiamo e dobbiamo impegnarci, ognuno per le proprie possibilità, per far sì che la ricerca della pace e la condanna di ogni guerra diventi sempre di più patrimonio dell’umanità – ha concluso Ceccarelli – Bellissimo, in questo senso, il gonfalone dato ieri a Rondine cittadella della Pace, perchè mai come in questi giorni comprendiamo quanto il mondo abbia bisogno di costruttori di pace. Mai come questa volta sentiamo il bisogno di una Europa che abbia una politica estera e di difesa comuni e che miri ad una autosufficienza energetica autonoma. In sostanza, un Europa che divenga sempre più soggetto politico nel panorama mondiale, che sia, come diceva il compianto David Sassoli, “spazio della politica e della democrazia”».

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