Università straniere, approvata a larga maggioranza mozione Pd in Consiglio regionale


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Meucci (PD): “Gli studenti stranieri sono un elemento di arricchimento culturale ed economico per le città della Toscana, c’è bisogno di semplificare le procedure di soggiorno”

STUDENTI UNIVERSITARI STRANIERI“Secondo una recente analisi condotta da IRPET – spiega Titta Meucci, consigliera regionale Pd e prima firmataria della mozione –  la presenza di programmi studio nordamericani in Italia è fortemente polarizzata su Roma e Firenze, in quanto città che per tradizione, storia e presenza di opere d’arte e monumenti costituiscono il simbolo del patrimonio artistico-culturale italiano, tanto da accogliere assieme circa l’80% del numero totale degli iscritti.  Queste istituzioni, oltre ad attrarre giovani studenti internazionali, costituiscono anche un notevole indotto per una serie di professionalità che vengono coinvolte nella docenza e più in generale nei servizi che ruotano attorno a queste università”.

“Dunque parliamo di un settore che ha una ricaduta importantissima per il nostro territorio ma in cui rischiamo di farci sorpassare da altri paesi, per colpa di una eccessiva burocratizzazione. La situazione attuale – prosegue Meucci –  prevede un permesso di 90 giorni legato allo studio per gli studenti stranieri, abbiamo visto però che la maggior parte dei programmi di studio per stranieri coincidono con il cosiddetto “Semester Abroad” (ovvero semestre all’estero) e hanno una media di  120 giorni circa. Il risultato, non coincidendo l’arco temporale, è che lo studente si vede costretto a presentare una apposita domanda di permesso di soggiorno che non solo comporta un notevole aggravio burocratico per la questura competente, ma rischia di vedere approvato l’atto quando ormai ha già completato il periodo di studio ed è già ritornato a casa”.

“A venirci incontro è una direttiva europea, ancora non recepita, che prevede proprio la possibilità di una semplificazione in tal senso, portando a 150 i giorni entro i quali lo studente non sarebbe più obbligato a chiedere il permesso di soggiorno. Non essendo questa materia di competenza regionale – conclude Meucci – abbiamo chiesto con l’approvazione di questa mozione che si attivi presso il Governo affinché si possano inserire nel decreto legislativo di recepimento della Direttiva (UE) 2016/801 queste misure incentivanti. Già nel Programma Regionale di Sviluppo (PRS) 2016 -2020, si riconosce l’importanza, della valorizzazione dell’internazionalizzazione dell’offerta culturale toscana, anche attraverso la collaborazione con le università straniere. Non dobbiamo perdere terreno in questo importante settore, soprattutto se pensiamo che altri paesi UE come la Spagna hanno già prontamente adeguato la loro normativa alle necessità di studio di queste istituzioni accademiche”.

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