Vicenda Finmeccanica e ricadute su AnsaldoBreda. La posizione dei consiglieri regionali Pd Bini e Venturi


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FIRENZE 14.02.2013 (c.b.) «L’arresto del presidente Giuseppe Orsi, proietta una grande ombra sull’operato di Finmeccanica e sulla sua correttezza sul piano nazionale ed internazionale. Si tratta di un fatto preoccupante in quanto Finmeccanica controlla settori strategici dell’industria nazionale ed è tra l’altro presente con importanti siti produttivi anche nella nostra Regione. L’arresto di Orsi, sulle cui responsabilità spetta oggi alla magistratura fare piena luce, giunge purtroppo dopo una lunga fase in cui il suo nome era comparso già nella primavera scorsa nell’ambito dell’inchiesta su presunti finanziamenti illeciti alla Lega. Sono trascorsi dunque molti mesi nel corso dei quali un sano principio di opportunità, chiarezza e trasparenza avrebbe richiesto le sue dimissioni dall’incarico e l’affidamento di Finmeccanica ad una nuova guida autorevole e rinnovata. Questo purtroppo non è avvenuto anche per responsabilità del Governo, che avrebbe potuto agire con maggiore determinazione a tutela dell’immagine e dell’operato di Finmeccanica. La gestione Orsi si era distinta tra l’altro per le sue proposte di dismissioni di parti importanti di Finmeccanica tra le quali: Ansaldo Energia, Ansaldo STS e AnsaldoBreda, senza peraltro chiarire quali sarebbero state le prospettive sia sul piano delle ricadute sul sistema industriale del Paese, sia sul piano occupazionale. Oggi, sia pure nel delicato passaggio elettorale che stiamo attraversando, occorre fare fronte con urgenza alla situazione che si è determinata, evitando che Finmeccanica possa venire meno alle sue funzioni istituzionali, con ulteriori ripercussioni negative sul piano economico e finanziario. Sarà compito del governo che uscirà dalle prossime elezioni, restituire nuovo prestigio internazionale e chiarezza di prospettive a Finmeccanica e con esse un più forte e chiaro impulso per il rilancio produttivo e rinnovata competitività delle aziende da essa controllate, a partire  appunto da AnsaldoBreda, investendo finalmente in termini concreti sul suo risanamento, sulla competitività e sul rilancio produttivo; cosa che corrisponde ad un interesse nazionale anche al fine dell’effettivo decollo di sistemi di trasporto efficienti ed ecologicamente sostenibili».

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