Cooperative Sociali, “Estendere il protocollo d’intesa regionale a tutto il territorio toscano”


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Approvata una mozione proposta dal consigliere regionale del Pd, Andrea Pieroni, che impegna la giunta toscana a diffondere le convenzioni con le cooperative sociali

coopsociali-saccardiLe cooperative sociali svolgono una funzione importante in Toscana, favoriscono l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e costituiscono una realtà economica di assoluto rilievo. La Regione Toscana ha recentemente siglato un Protocollo d’intesa con le principali centrali della cooperazione, che prevede la riserva di un determinato valore economico sugli appalti da assegnare alla cooperazione sociale di tipo B. Nel caso di Estar, si tratta dell’8% del valore degli appalti. Sono questi gli spunti che hanno portato il consigliere regionale Andrea Pieroni (Pd) a chiedere, con un’apposita mozione approvata oggi in aula, di far conoscere a tutti gli enti locali, ma anche agli enti pubblici economici e alle società di capitale a partecipazione pubblica, il protocollo toscano con l’obiettivo di assegnare alla cooperazione sociale un ruolo sempre più importante nell’attuale modello di welfare.

«Le cosiddette cooperative di tipo B – ha spiegato Pieroni presentando la mozione in aula – sono considerate, anche da una legge dello Stato, uno strumento privilegiato per favorire l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e contribuire ad una piena integrazione sociale delle persone in difficoltà. Si tratta di una realtà molto significativa, non solo per la funzione sociale, ma anche perché parliamo di un sistema economico che occupa 300mila lavoratori in Italia e che, in questi anni di dura crisi, mentre altri licenziavano, ha continuato ad assumere.

La Regione Toscana da circa 20 anni è dotata di una normativa diretta a valorizzare il ruolo della cooperazione sociale, una legge che forse dovrà essere rivista per renderla più efficace anche alla luce della recente normativa nazionale sul terzo settore. La lodevole iniziativa del Protocollo d’intesa con ESTAR, Federsolidarietà – Confcooperative Toscana, Legacoopsociali – Legacoop Toscana e Associazione Generale Cooperative Italiane (A.G.C.I.) Toscana, recentemente siglato dalla Regione, per promuovere i rapporti tra le istituzioni pubbliche e la cooperazione sociale di tipo B, costituisce un utile riferimento per promuovere i rapporti tra queste, le parti sociali e le cooperazione sociale di tipo B. Oggi, pur in presenza di uno sforzo da parte delle amministrazioni pubbliche per “favorire” questo tipo di soggetto socioeconomico, siamo in presenza di un quadro normativo ancora incerto che induce a volte a rigidità applicative, costituendo di fatto una limitazione per quelle istituzioni che vogliono far ricorso alle cooperative di tipo B. Ecco – ha concluso Pieroni – l’obiettivo è che il governo regionale dia ora impulso agli enti pubblici per sostenere ulteriormente lo sviluppo di un segmento della cooperazione importante per la realizzazione di un modello economico socialmente responsabile, in grado di conciliare la crescita con l’inclusione e l’integrazione».

 

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