Accoglienza, Leonardo Marras: “Normativa semplice, concreta e ragionevole. La Toscana vi si può riconoscere”


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«Non stiamo facendo un operazione contro il decreto Salvini, a quello  ci penserà il giudice, ci penserà chi ha titolo, noi abbiamo una politica dell’immigrazione, c’è il libro bianco che ha sancito che la Toscana è stata riferimento per le politiche dell’accoglienza. E questa legge è una normativa elementare che salvaguarda i diritti elementari: quello di garantire un pasto caldo una coperta a chi ne ha bisogno, all’ultimo degli ultimi».

Lo ha detto Leonardo Marras, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, chiudendo il dibattito in aula sulla proposta di legge che garantisce i bisogni essenziali a chi dimora in Toscana.

«Ci stiamo occupando – ha spiegato –  degli effetti sociali che  derivano da una politica che mette in strada le persone e ci preoccupiamo di ciò che potrebbe accadere rispetto alla sicurezza pubblica, in un contesto che stando così le cose genera ancora più insicurezza perché nessuno si è preoccupato di gestire questi effetti. Ci sono associazioni di volontariato nate in toscana e non altrove che da secoli danno un pasto caldo e una coperta a chi ne ha bisogno, che si prendono cura di una persona che è malata. E’ un sistema che affonda nelle radici della Toscana, ne riconosce la profondità della solidarietà e ne riconosce la rete di protezione e di coesione. Il senso della legge è molto semplice: riconoscere che chi è arrivato qui da noi possiamo vaccinarlo, riconoscere che chi è arrivato qui dovrà essere protetto, accudito.  Ciò che è scritto in questa legge è dunque qualcosa di estremamente concreto e semplice, che ha a che fare con la ragionevolezza, con il riconoscimento di un diritto fondamentale, con l’identità della Toscana», ha concluso Marras.

 

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