Accordo CETA (Libero Scambio UE – Canada), “Confrontarsi con le organizzazioni di categoria prima di ratificare”


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Presentata una proposta di mozione firmata da Marco Niccolai, Leonardo Marras e altri consiglieri regionali del PD

“Attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento al fine di tenere aperto un confronto con le organizzazioni sociali e di rappresentanza sui contenuti dell’Accordo CETA, per approfondire ulteriormente i contenuti del ddl di ratifica, prima della conclusione dell’iter parlamentare.”

E’ questo l’impegno chiesto alla giunta regionale da una mozione presentata dai consiglieri Pd, primi firmatari Marco Niccolai, componente della commissione agricoltura e sviluppo economico e Leonardo Marras, capogruppo.

«Il CETA – spiega Niccolai – è un trattato di libero scambio tra Canada ed Unione europea ratificato a Bruxelles il 30 ottobre 2016 al quale il Parlamento europeo ha dato parere conforme alla ratifica il 15 febbraio 2017. Per essere applicato, l’accordo deve essere ratificato anche da ogni Stato membro. Attualmente, il provvedimento è all’esame del Senato ed ha superato il vaglio della Commissione Affari Esteri il 27 giugno scorso. Lo scopo principale del CETA – ricorda Niccolai – è quello di estendere il mercato delle merci, puntando alla riduzione o soppressione degli ostacoli al commercio e agli investimenti.

La Regione Toscana – prosegue Niccolai – da sempre, supporta con i propri strumenti di programmazione le produzioni agricole che si caratterizzano per tipicità e qualità, anche per l’importanza della sicurezza e della tutela della salute, obiettivi che possono essere perseguiti anche attraverso l’attenzione nei confronti della filiera alimentare, fin dalle prime fasi del sistema produttivo. Accade ora che, durante la fase di esame del disegno di legge di ratifica in Parlamento, alcune organizzazioni sociali e di settore, in particolare quelle agricole, hanno chiesto una serie di approfondimenti relativi ad alcune criticità da esse riscontrate all’interno del trattato per avere garanzie circa la tutela dei marchi della genuinità dei prodotti tipici italiani.

Credo che queste perplessità debbano essere affrontate nel merito ed in profondità e che ogni dubbio debba essere fugato – conclude Niccolai – perché abbiamo l’esigenza di tenere insieme l’obiettivo dell’allargamento degli scambi commerciali con quello della salvaguardia della tipicità dei prodotti toscani di qualità. Con la mozione che abbiamo presentato chiediamo a Governo e Parlamento di non chiudere la discussione ma di approfondire con la dovuta attenzione le criticità emerse, dedicando a ciò il tempo necessario, visto che si sta discutendo di un trattato che ha avuto una gestazione lunga 5 anni ed è particolarmente complesso e articolato. Personalmente penso che, se per raggiungere questo obiettivo, fosse necessario lo slittamento del dibattito parlamentare questo non rappresenterebbe certo un problema ma anzi aiuterebbe quel percorso di approfondimento a cui facciamo riferimento nella mozione.

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