Attività Fisica Adattata, Sostegni “Implementarla sul territorio regionale”


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C’è il via libera all’unanimità del Consiglio alla mozione del consigliere 

 Implementare sul territorio regionale l’attività fisica rivolta agli over 65,  la cosiddetta Attività Fisica Adattata (AFA), destinata in particolare alle persone che presentano condizioni dolorose ricorrenti e una riduzione delle capacità funzionali da malattie pregresse

Lo chiede la mozione di cui il primo firmatario è il consigliere Enrico Sostegni (Pd) e che è appena stata approvata all’unanimità dall’assemblea regionale. Nell’atto, sottoscritto anche da Stefano Scaramelli, Nicola Ciolini, Fiammetta Capirossi, Gianni Anselmi e Lucia De Robertis si impegna la Giunta a dare piena attuazione agli obiettivi e alle finalità previsti all’interno del Piano Sanitario e Sociale integrato che mira a garantire un ulteriore implemento dell’Afa, aggiornando le diposizioni emanate dalla giunta.

“La nostra Regione – ha detto Enrico Sostegni intervenendo stamani in aula-,  già dal 2005 si è adoperata, prima fra tutte, attivando programmi specifici per favorire l’accesso  a questo tipo di attività motoria. Nel solo 2015, hanno svolto attività fisica adattata quasi 30mila toscani frequentando circa duemila corsi, anche se la promozione territoriale non è omogenea fra le varie AUSL. Abbiamo sempre creduto che i percorsi AFA siano importanti e rappresentino una fondamentale strategia di contrasto alla disabilità che deriva dalla malattia cronica e contribuisca a promuovere corretti stili di vita per gli anziani fragili”. E Sostegni precisa quali sono le azioni orientate con cui la mozione impegna la giunta per il raggiungimento di standard omogenei a livello regionale  e territoriale. “Prevediamo – spiega il consigliere Enrico Sostegni – azioni di monitoraggio  e controllo da parte delle aziende USL, azioni di coordinamento e promozione da parte delle Società della Salute visto l’importante impatto sulla salute e sul benessere dei cittadini svolto dall’AFA. E’ anche importante – prosegue Sostegni – pensare anche agli effetti dell’attività fisica adattata. Per questo è necessario verificare con monitoraggi ad hoc sia i risultati di questa attività in termini socio sanitari, sia in termini di ricadute economiche sul sistema sanitario regionale”.

 

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